Le ingerenze degli editori sui contenuti di informazione.

L’importanza che gli stessi editori danno al marketing e agli eventi, rispetto alle notizie. Mescolando notizie e pubblicità -dicono- tagliamo il ramo su cui siamo seduti.

Gravi elementi

Sono due elementi molto “gravi” nell’attuale crisi dell’editoria italiana. Lo sostiene il Comitato di redazione del Sole 24 Ore, in una nota di sostegno ai due giorni di sciopero proclamati dall’assemblea de la Repubblica. Il Cdr esprime solidarietà per lo sciopero indetto nei giorni 25 e 26 settembre e “il tentativo di boicottaggio denunciato dai colleghi, a opera dei vertici della testata”. Nonostante l’astensione dal lavoro dei giornalisti, Azienda e Direzione hanno deciso di trasmettere la diretta dell’evento “Italian Tech Week” sul sito del giornale.

Secondo il Cdr del Sole, le ragioni dell’agitazione – le gravi ingerenze sull’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e, indirettamente, dei soggetti che a vario titolo prendono parte agli eventi organizzati dall’azienda – qui in Italia rappresentano uno snodo decisivo del futuro dell’informazione e interrogano l’intero settore”. 

inserzionisti e partner

Settore “animato da editori che pretenderebbero di sopperire all’endemico calo delle copie vendute con una sempre più spinta diversificazione nella direzione di marketing ed eventi. Ma i giornali non sono banner pubblicitari a disposizione di inserzionisti e partner vari: qualsiasi tentativo di valorizzazione del brand di una testata giornalistica non deve prescindere da qualità dei contenuti offerti ai lettori, netta separazione tra informazione e marketing – sacro e profano –, nonché da un’ineccepibile condotta deontologica. Diversamente, segheremmo noi stessi il ramo su cui tutti quanti siamo seduti. Perché il giornalismo si serve, non ci si serve del giornalismo”.

Al Sole 24 Ore la redazione è già intervenuta per denunciare interventi sui contenuti della proprietà, la Confindustria. Nel novembre 2020, a causa di questo fu anche votata una sfiducia al Direttore Fabio Tamburini, con 97 voti contro 16.

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