di ELETTRA BERNACCHINI

Prendere 20 delle testate più influenti al mondo, tra giornali e agenzie stampa, e analizzare secondo quattro indicatori – diversità di argomenti, gamma di fonti, numero di Paesi raccontati e qualità dell’approfondimento – in che modo vengono trattate le notizie online relative all’Africa. Questo lo scopo del Global Media Index for Africa, lo studio pubblicato dall’organizzazione Africa No Filter e promosso in collaborazione con l’Africa Center New York e l’Università di Città del Capo, cui si fa cenno a pagina 22 del numero 1586 di Internazionale. 

L’analisi, come si legge nella versione breve del report, è una “risposta al fatto che la copertura mediatica globale sull’Africa continua a plasmare le percezioni sul continente. L’impatto di queste storie su conflitti, corruzione, povertà, cattiva leadership, cattiva politica e malattie continua ad avere un’influenza sproporzionata sugli investimenti, il turismo, la politica globale sull’Africa e il costo del denaro per il continente”. CNN, Deutsche Welle, Russia Today, Bloomberg, Xinhua, Le Monde, The Guardian, Wall Street Journal, Associated Press, Al Jazeera, The Economist, New York Times, VOA News, AFP, Reuters, BBC, CGTN, Financial Times, RFI, e Washington Post sono le testate prese in considerazione. In termini generali, il risultato dell’analisi vuole che tutte e 20 rientrino nella categoria “medium” (52,55 su 100, i punteggi sono assegnati in percentuale), con delle specifiche interessanti. 

i primi e gli ultimi

Sul podio della classifica generale risultano The Guardian (63%), Afp (61%) e Al Jazeera (60%). Il giornale britannico si è guadagnato il primo posto sia per quanto riguarda l’indicatore della diversità di argomenti trattati (57%) sia della gamma di fonti e voci cui ha attinto (62%) – sotto questo profilo, all’opposto, Russia Today si è classificato al numero 20 con un punteggio del 36%. L’agenzia stampa francese, invece, è prima per l’indicatore di numero di Paesi africani raccontati, con un punteggio del 56%. In fondo alla classifica generale, tre testate statunitensi di primo piano: il New York Times (51%), il Wall Street Journal (48%), penalizzato soprattutto per un racconto dell’Africa limitato a pochissimi Paesi, e il Washington Post (47%). Il quotidiano del caso Watergate è arrivato all’ultimo posto sotto il profilo della diversità di argomenti, con un punteggio del 29%, fattore che denota un inquadramento eccessivo del continente africano in termini di narrazioni stereotipate. 

Notizie approfondite

Senza eccezioni, si legge nel report, le testate analizzate dedicano molto spazio alle figure maschili potenti, come politici o imprenditori, in qualità di fonti primarie delle notizie sull’Africa. Per lo più assenti le voci degli ‘africani comuni’, così come giovani, donne, leader tradizionali e altri soggetti che pur presenti e senza dubbio numericamente rilevanti nel contesto africano vengono comunque omessi o emarginati. Forse anche per questo, l’analisi evidenzia risultati scarsi per quando riguarda la diversità di argomenti trattati: intuitivamente, la quota maggiore di notizie sull’Africa riguarda politica, povertà, corruzione e argomenti negativi correlati mentre la cultura, le arti, l’innovazione, la tecnologia e simili trovano pochissimo spazio. In questo panorama, giusto segnalare il buon lavoro svolto da tutte e 20 le testate in termini di qualità dell’approfondimento delle notizie, categoria d’analisi che contiene al suo interno quattro sottoindicatori: distanza dagli stereotipi, inquadramento della notizia, racconto del contesto ed equilibrio narrativo. Il francese Le Monde, in particolare, si distingue in queste ultime due sottocategorie, piazzandosi al primo posto con il 94% per equilibrio – pari merito con Deutsche Welle – e con il 95% per racconto del contesto. 

qui e là

Per capire dove si inserisce in tutto questo l’informazione italiana, possiamo estrapolare i risultati riguardanti i principali nostri quotidiani dal report Africa Mediata 2024 di Amref, rete internazionale impegnata in attività di sensibilizzazione, advocacy e raccolta fondi a favore del continente africano. I dati sono stati raccolti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023, considerando tutti gli articoli sull’Africa e sui diversi paesi africani (“Africa là”), e quelli che fanno riferimento alla migrazione africana, a eventi in cui sono coinvolte persone africane o afrodiscendenti ma in territorio occidentale (“Africa qui”). Sei le testate esaminate: Avvenire, primo classificato sulle tematiche “Africa là”, poi Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, La Stampa e Il Giornale, primo classificato per le tematiche “Africa qui”). Su 1171 notizie complessive sull’Africa e un tono per lo più neutrale (72,5%), risulta una prevedibile prevalenza di copertura per l’ambito “Africa qui” (74,8%) rispetto ad “Africa là” (25,2%). Nel primo caso, gli argomenti coperti sono così distribuiti: migrazioni (80,2%), società e cultura (6,9%), cronaca (3,9%). Tra le top news la gestione dei flussi migratori, il memorandum Ue-Tunisia, il patto ItaliaAlbania poi la vicena Patrick Zaki, la pallavolista Paola Egonu al Festival di Sanremo 2023, il caso della suocera del deputato Aboubakar Soumahoro. Nel caso di “Africa là”, la distribuzione della copertura informativa cambia due elementi su tre: migrazioni (42,1%), guerra e terrorismo (22,1%), cronaca (14,6%). Nelle rilevazioni precedenti, primo e secondo posto erano scambiati. Questa novità porta con sé una maggiore presenza sulle prime pagine delle condizioni dei migranti nei campi profughi tunisini o in Libia, le cronache di naufragi così come le visite istituzionali in Egitto, Tunisia o Algeria per la gestione congiunta dei flussi migratori. L’attenzione è stata posta anche sul Colpo di Stato in Niger e le ripercussioni successive, la guerra civile in Sudan, l’instabilità politica del Congo con il tentato golpe e dell’attacco terroristico in Nigeria. Due catastrofi naturali, il sisma in Marocco e l’alluvione in Libia, e ancora, purtroppo, la vicenda giudiziaria di Giulio Regeni. 

(nella foto, il presidente russo Putin con alcuni leader africani, agosto 2023)

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