E’ pericoloso affidarsi al legislatore per regolamentare un bene come l’informazione. Lo ha detto Giovanni Maria Flick, ex presidente della Corte Costituzionale, durante la lezione tenuta nella sede della Federazione della Stampa. “C’è il rischio che ogni governo si faccia una legge diversa, a proprio uso e consumo”.

In una democrazia il diritto di informare e di essere informati contribuisce a realizzare la pari dignità fra i cittadini, ha spiegato Flick. E si è detto preoccupato per i diritti di alcune persone: gli ebrei, le donne, i migranti, tre categorie che non hanno pari dignità, anche per colpa dell’informazione. Per fortuna in Italia resiste l’articolo 21 della Costituzione che impone di preservare il diritto all’informare per quanto riguarda la stampa, la radio, la Tv, ma anche qualsiasi “altro mezzo e strumento”. Compreso Internet. A proposito della Rete il costituzionalista si è detto preoccupato che essa possa restare nelle mani di poche persone: “Quale libertà avremmo? Libertà di chi e di fare che cosa?”.

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