Il 4 gennaio il Tg1, principale telegiornale del servizio pubblico, ha confuso sciiti e sunniti e le rispettive presenze nei paesi del Medioriente. L’Arabia Saudita, che rappresenta il blocco sunnita, è stato indicato in una cartina colorata come paese a maggioranza sciita. Viceversa l’Iran, a maggioranza sciita, è stato indicato come paese a maggioranza sunnita. Stessa cosa vale per l’Iraq, dove la maggioranza è sciita, mentre nella cartina viene segnalato il contrario.
Michele Anzaldi (Italia Viva) su Facebook ha scritto: “Un errore imbarazzante che peraltro nasconde un pressappochismo ancor più imbarazzante: davvero si può pensare di semplificare con l’accetta la situazione in Medio Oriente? In Iraq ci sono sciiti, sunniti, curdi e altre minoranze. In Libano sunniti, sciiti, cristiano maroniti, drusi, etc. Tutto è avvenuto sotto il controllo di un’infinita e costosa catena di comando: direttore, 5 vice direttori, 3 vice direttori a disposizione del direttore ed una redazione esteri di 11 giornalisti e 3 inviati”.
E il vicecapogruppo del Pd alla Camera dei Deputati Michele Bordo: “La Rai è allo sbando e senza alcun tipo di controllo da parte dei vertici. Si dimettano tutti ma prima chiedano scusa per la pessima qualità dell’informazione e per il danno che stanno facendo alla qualità del servizio pubblico”.
Maurizio Gasparri (Forza Italia) sul suo profilo Twitter: “Ma le cartine sbagliate al Tg1Raiofficial le ha fornite il Ministero degli Esteri di Luigi Di Maio?”.