La Provincia di Sondrio dal 5 gennaio ha aumentato di 20 centesimi il costo della copia cartacea. Il direttore Diego Minonzio nel suo editoriale ha spiegato ai suoi lettori perchè. “Da oggi -scrive Minonzio- “La Provincia di Sondrio” costerà un euro e mezzo. Sono venti centesimi in più. Venti centesimi non sono niente, ma possono anche essere tantissimo. Tutto dipende dal valore dell’oggetto giornale e dipende dal fatto se tutta quella roba lì, quello strumento così formidabile per un secolo, ma oggi così vintage, così démodé, lo valga per davvero quell’euro e mezzo. Che cos’è l’informazione? A che serve? Quale ruolo gioca nella nostra vita e in quella del nostro territorio? Che cos’è una comunità – politica, economica, sociale, culturale, sportiva – senza un’informazione professionale, strutturata, indipendente? E cosa sarebbe senza? In un mondo nel quale tutto costa e tutto ha un prezzo – una casa, un’auto, un cane, una vacanza, un carrello della spesa – perché mai solo l’informazione dovrebbe essere gratuita? Vediamo i contenuti che diamo ogni giorno – in esclusiva – ai nostri lettori: le pagine economiche, le cronache di città, quelle di provincia, la sezione culturale, quella sportiva. E tutti i nostri settimanali: quello culturale “L’Ordine”, quello economico che sta per partire “Imprese&lavoro”. E la nostra rivista “Imprese” per il resoconto di fine anno di tutta l’economia locale. E le nostre campagne d’inchiesta come quella sul territorio che si prepara per le Olimpiadi invernali del 2006 o quelle sulle infrastrutture indispensabili per l’economia valtellinese e valchiavennasca? Questo è un valore che ci pone mille miglia lontano dalle scorciatoie della demagogia, della superficialità, della panza, delle tre righe in cronaca e, soprattutto, della grande truffa della disintermediazione. Se uno prende un aereo, vuole un pilota professionista. Se uno sta male, vuole un medico professionista. Se uno cerca casa, vuole un immobiliarista professionista. L’informazione fai da te è il grande raggiro di questi tempi, la grande trappola ordita da chi vuole sommergerci di notizie per non farci pensare. L’informazione vera si fa con giornalisti professionisti, che scelgono e selezionano e rispondono in tutte le sedi e si prendono pure le querele, gli insulti e i gatti morti in faccia, ma che non si nascondono dietro nickname o padroni invisibili. Chi compra, paga. E solo chi paga è padrone di quello che ha comprato. È per questo che voi siete i nostri padroni”.

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