Roberto Napoletano, ex direttore del Messaggero e del Sole 24 ore, oggi direttore del fascicolo nazionale del Quotidiano del Sud, è sotto processo a Milano per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo. Sul suo caso si è aperto un confronto serrato fra due Ordini dei giornalisti regionali e fra uno dei due e l’Ordine nazionale.
L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia si è costituito parte civile al processo. Ma ha chiesto all’Ordine nazionale di “valutare l’opportunità” di costituirsi parte civile a sua volta. La prossima udienza del processo è fissata per il 13 febbraio.
Lo stesso Ordine della Lombardia ha segnalato il caso all’Ordine del Lazio (dove il giornalista è iscritto), perché apra nei confronti di Napoletano un procedimento deontologico. La decisione spetterà al Consiglio di disciplina del Lazio.
Nessun Patteggiamento
Le accuse riguardano l’operato di Napoletano come direttore del Sole 24 ore. L’ex amministratore delegato dell’omonimo gruppo editoriale, Donatella Treu, e l’ex presidente della società quotata in borsa dal 2007, Benito Benedini, hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento rispettivamente a un 1 anno e 8 mesi e 300mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100mila euro. Napoletano si è sempre detto estraneo ai fatti e per questo non ha voluto patteggiare. Ha dichiarato: “Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento. Sono consapevole che in quella sede emergerà la verità”.
Il reato di false comunicazioni sociali è contestato in quanto, per i magistrati, i tre indagati “al fine di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto, esponevano» nei conti della prima semestrale 2015, al 30 settembre 2015 e nel bilancio dello stesso anno «fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, in particolare sull’andamento economico del quotidiano Il Sole 24 Ore, sulle vendite delle copie digitali e cartacee a esse connessi”.
Per quanto riguarda il reato di aggiotaggio informativo, per la procura i tre indagati «diffondevano notizie false in ordine alla situazione economica e finanziaria» del gruppo editoriale «concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo del titolo». In particolare, le notizie in questione avevano «ad oggetto l’andamento del dato diffusionale del quotidiano e i correlativi ricavi».
“violato il dovere di verita’”
Dopo il rinnovo del consiglio d’amministrazione della casa editrice, ora presieduta dall’imprenditore Edoardo Garrone (Erg), i soci, a partire da Confindustria, hanno votato l’azione di responsabilità nei confronti di Benedini, Treu e Napoletano.
L’Ordine della Lombardia ha deciso di sollecitare l’attenzione dell’Ordine nazionale e di quello del Lazio perché i fatti di cui è accusato Napoletano “violano il dovere di verità e di lealtà a cui tutti i giornalisti sono tenuti per legge, e che il mancato rispetto di tali principi è fonte di grave danno reputazionale per l’intera categoria”.
Nel frattempo Napoletano ha ottenuto dall’Università Luiss di Roma, controllata sempre da Confindustria, cinque corsi di insegnamento poi scesi a due e dall’aprile 2019 è stato nominato direttore del dorso nazionale L’Altra voce dell’Italia del Quotidiano del Sud, testata che nel 2018 ha ottenuto contributi di Stato per 2,8 milioni e che adesso è finita al centro di un approfondimento deciso dalla Ads per valutare modalità e coerenza di rappresentazione dei dati complessivi di diffusione della doppia testata.
(nella foto, Roberto Napoletano)