La triste agonia di una testata storica come L’Unità, che fra quattro anni anni ne avrebbe compiuti cento.
Dopo due anni e mezzo di cassa integrazione, ai ventisette giornalisti ancora in organico è stato proposto di prolungare la cassa. Ma non più presso l’Inpgi, che ha esaurito i termini previsti, ma presso l’INPS. Il comitato di redazione ha rifiutato, per non procurare ulteriori danni ai propri rappresentati. Infatti l’indennità di mancato preavviso presso l’Inpgi è più vantaggiosa di quella dell’INPS e inoltre i giornalisti con la cassa all’Inps i contributi Casagit andrebbero versati direttamente a parte. In seguito alla decisione del cdr, i giornalisti sono ora tornati in carico alla società editrice (Pessina costruzioni), che però non paga gli stipendi.