E così, dopo 5 mesi di trattative, dopo 4 giorni di sciopero, dopo 14 giorni di sciopero delle firme, dopo un cambio di direttore, alla Stampa il cdr ha firmato un accordo sindacale. La redazione l’ha approvato con 121 voti favorevoli, 40 contrari, 15 astenuti e una scheda bianca. Quindi, 68,4 per cento dei consensi. L’accordo toglie un po’ di soldi in busta paga a tutti. Ma ne toglie un po’ meno di come era stato prospettato dall’azienda a dicembre. Inoltre, non si parla di prepensionamenti e non si parla degli otto giornalisti che dovevano essere trasferiti da Roma a Torino. Lacrime e meno sangue, insomma.
Ora sarà la volta dell’organizzazione del lavoro. Il nuovo direttore Massimo Giannini si è impegnato a rivedere quellla varata all’inizio dell’anno da Maurizio Molinari in nome del “digital first”, della preponderanza dell’edizione online. Giannini ha avuto modo di criticare l’attuale “organizzazione fordista”. Ha trovato, a suo parere, troppi redattori spostati sul mattino, manifestando l’esigenza di tornare ad avere forze sul pomeriggio e sulla carta. Il cdr ha chiesto di abolire l’orario spezzato con pausa obbligatoria.
Ecco i principali punti dell’accordo, che resterà in vigore per 12 mesi.
Solidarietà. Alla luce del deterioramento del quadro economico in atto, l’azienda puntava ad una solidarietà al 18%. L’accordo prevede per tutti gli articoli 1 e 35 (con la sola esclusione del direttore) una solidarietà al 15%, che per ogni quadrimestre corrisponde a 3 giornate lavorate in meno per i primi tre mesi e quattro per il quarto mese.
Le 3-4 giornate di lavoro in meno produrranno ogni mese una decurtazione pari a 3-4 ventiseiesimi a cui corrisponde un ristoro da parte dell’Inps uguale per tutti e pari a circa 50 euro lordi per giornata di lavoro. Non c’è nessun impatto sulla pensione, vengono accreditati contributi figurativi.
In base alle uscite di giornalisti dall’organico redazionale è previsto il ricalcolo proporzionale della riduzione oraria a partire dalla nona uscita, tenendo conto del fatto che nel frattempo verranno stabilizzati tre colleghi.
Straordinari. I nuovi forfait riguardano coloro che non hanno superminimi specifici o indennità compensative ex articolo 7. Per tutti gli altri, l’azienda voleva stabilire forfait per gli straordinari calcolati per ciascuno sul 50 per cento di quanto percepito nel 2019. L’accordo ha portato la percentuale al 60 per cento. Per gli assunti dopo il 28 marzo 2013 con retribuzione annua lorda inferiore a 80.000 euro, la percentuale sale al 70%.
Domeniche. Il pagamento delle domeniche lavorate avverrà così: dopo due domeniche retribuite con la maggiorazione del 55% in aggiunta a 1/26 della retribuzione mensile, la terza domenica verrà retribuita con la sola maggiorazione del 55% e darà diritto alla fruizione di una giornata di riposo compensativo. Tale fruizione dovrà avvenire entro le due settimane successive la maturazione.
Per gli assunti dopo il 28 marzo 2013 con retribuzione annua lorda inferiore a 80.000 euro, il pagamento con la sola maggiorazione del 55% avverrà dopo 4 domeniche anzichè3.
Ferie arretrate. Entro il 31 dicembre 2020 vanno smaltite le ferie maturate e maturande nel corso del 2020 e la quota individuale di ferie arretrate da definire caso per caso in base agli stock di arretrato. Come l’anno passato gli eventuali giorni di ferie non smaltiti entro la fine del 2020, saranno convenzionalmente considerati a tutti i fini di legge e di contratto come “corte”, potranno essere fruiti senza limiti temporali ma non daranno diritto ad alcun indennizzo in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima della fruizione stessa.
Presenze domenicali. L’organico domenicale e festivo medio viene contenuto in 67 giornalisti ex art.1 e 35. Sarà la direzione a indicare la distribuzione tra i settori.
Collaborazioni. Le spese per collaborazioni vengono ridotte di altri 450.000 euro entro il 31 dicembre 2020. Tutti i compensi il cui importo unitario supera gli 80 euro vengono tagliati del 15%. Le spese per collaborazioni dei giornalisti dipendenti per la redazione delle pagine di servizio vengono ridotte di 150.000 euro sempre entro il 31 dicembre 2020.
Stabilizzazioni. Prima dell’entrata in vigore dell’accordo vengono stabilizzati i tre contratti a tempo determinato attualmente in essere. Entro l’anno è poi prevista la trasformazione di un articolo 12 già in forza alla Cronaca di Torino in articolo 1.
Professione Reporter
(nella foto, la redazione della Stampa, a Torino, in via Lugaro)