Marco Patucchi (Economia) e Dario Del Porto (redazione di Napoli), i due del cdr dimissionario che si sono ripresentati alle elezioni, sono risultati eletti ai primi due posti del nuovo cdr.
Gli altri tre componenti del nuovo cdr sono, in ordine di voti presi, Silvio Buzzanca, redazione Politica, Giampaolo Cadalanu, Esteri e Vittoria Puledda, redazione di Milano.
Il cdr uscente, con Patucchi, Del Porto, Vitale, Saviano e Contini si era dimesso dopo che il direttore Maurizio Molinari si era rifiutato di pubblicare un comunicato critico sulla gestione della vicenda del prestito di 6,3 miliardi alla Fca di John Elkan, presidente di Gedi, nuova proprietaria di Repubblica. C’era stata un’assemblea di fuoco, nella quale la redazione non aveva voluto schierarsi al fianco del cdr, quindi le dimissioni.
E una lettera a tutti i colleghi, dove il cdr dimissionario scriveva, fra l’altro: “Ciò che ci ha spinto ad annunciare e a confermare le nostre dimissioni, è stata la percezione del fatto che tra il Cdr e una fetta importante della redazione non ci fosse più un comune sentire su alcuni temi che secondo noi sono fondamentali per il presente e il futuro di Repubblica”. L’intento del cdr spiegavano era di mandare una serie di segnali:
all’editore, ricordandogli che storicamente Repubblica è sempre stata attentissima a creare una separazione tra sé e i legittimi interessi imprenditoriali (ma non editoriali) della proprietà;
al direttore, per metterlo in guardia dal rischio (reso ormai palese dai numerosi messaggi di protesta indirizzati al giornale) di alienarsi una parte non irrilevante dei propri lettori;
all’intero gruppo dirigente del giornale, rammentando che vigilare sulla credibilità di Repubblica è un compito che spetta a tutti noi;
alla redazione, per ribadire che il Cdr era al suo fianco nel tentativo di tutelarne l’autonomia professionale;
e agli stessi lettori, a cui desideravamo far sapere che l’indipendenza di Repubblica è un bene che riteniamo irrinunciabile.
Il nuovo cdr troverà subito sul tappeto la questione del dopo Coronavirus. Azienda e direttore hanno deciso che solo 178 giornalisti potranno essere presenti in redazione e che i presenti dovranno collegarsi al sistema nelle singole “docking station” tramite il proprio computer personale. L’assemblea ha chiesto che la riorganizzazione sia sottoposta al parere e alle proposte del nuovo cdr.
Azienda e direttore troveranno al tavolo delle trattative un po’ meno di metà del cdr col quale si erano scontrati.
Professione Reporter
(nella foto, Dario Del Porto, redazione di Napoli, confermato nel cdr)