Docking station. Una nuova locuzione da imparare nelle redazioni.

La direzione e l’amministrazione di Repubblica hanno comunicato al Comitato di redazione (dimissionario) che parte una diversa organizzazione degli spazi. Postazioni volanti alle quali i giornalisti collegheranno il loro computer personale (questo è il senso di docking station). Presenza di non più di 178 giornalisti nella sede di Largo Fochetti, sulla via Cristoforo Colombo. Gli altri a casa, in smart working. Chi saranno i prescelti per stare in redazione? Questo sarà deciso, giorno per giorno, dai capiservizio, in base alle esigenze.

Prende il via così, ufficialmente, dal quotidiano-ammiraglia della Gedi di John Elkann, il dopo Coronavirus. Un’epoca nella quale i giornali non saranno più come prima.

layout ridisegnato

Il cdr ha inviato una lettera a tutti i colleghi. Spiega che ha incontrato il direttore, Maurizio Molinari, il vicedirettore, Carlo Bonini, il direttore della divisione stampa nazionale, Corrado Corradi, e il capo del personale, Roberto Moro e che azienda e direzione “hanno comunicato l’imminente avvio di un piano di ridisegno del layout dell’intera Redazione di Repubblica a Roma, in ottemperanza – sempre secondo quanto affermato dall’Azienda e dalla Direzione – ai protocolli di distanziamento e alle altre misure di tutela della salute legate all’emergenza sanitaria”.

L’Assemblea dei giornalisti di Repubblica però non è d’accordo. Chiede che il progetto di riorganizzazione del layout redazionale “venga tassativamente subordinato, come da contratto, al parere e alle proposte formulate da un cdr nella pienezza delle sue funzioni”.
Inoltre, la redazione dà già mandato al nuovo cdr ancora da eleggere “di ribadire che non accetterà una soluzione che preveda la soppressione delle singole postazioni dei giornalisti, neppure solo in via temporanea, e chiede all’azienda di prendere concretamente in esame ogni altra soluzione che possa garantire la tutela della salute in uno con la necessità di consentire al maggior numero di colleghi possibile la presenza in redazione nella massima sicurezza. Invitando infine l’azienda a predisporre con urgenza il relativo protocollo, come previsto dalla normativa nazionale”.

Ed ecco i dettagli dell’intervento di ristrutturazione degli ambienti redazionali previsto da direzione e azienda. Sono previsti passaggi graduali e in una fase successiva riguarderà anche le redazioni locali: “Si basa sull’introduzione di postazioni ‘volanti’ prive di computer fisso, alle quali potranno appoggiarsi i giornalisti di Repubblica presenti in sede, collegando il proprio computer portatile alla docking station installata nella singola postazione. Il nuovo layout della redazione consentirà la presenza fisica contemporanea (a Roma) di non più di 178 giornalisti: nel piano di Azienda e Direzione, spetterà ai capistruttura regolare la turnazione dei colleghi in redazione, fino al raggiungimento della capienza massima giornaliera”.

ipotesi alternative

Il cdr è dimissionario dopo l’episodio del comunicato di protesta per il trattamento sul giornale del prestito alla Fca di 6,3 miliardi. Comunicato che Molinari ha rifiutato di pubblicare. I cinque colleghi sono stati presi in contropiede dalla decisione dell’azienda sugli spazi redazionali e hanno chiesto, innanzitutto, se prima di predisporre il piano fossero state prese in considerazione e valutate altre opzioni, come l’utilizzo di spazi disponibili nei vari piani della sede, o quella di adottare misure diverse dal distanziamento (divisori in plexiglas, dispositivi di protezione individuale, etc.). Questo “nell’ottica di accompagnare l’auspicato (e in questa fase della curva dei contagi, probabile) ritorno alla normalità della vita lavorativa e dei contatti interpersonali di una redazione giornalistica. Ovviamente in modo graduale e sempre nel rispetto delle norme nazionali”. Il cdr ha anche “osservato che l’esigenza di analoghi interventi strutturali non era stata avvertita dall’Azienda nel periodo di massima emergenza sanitaria”.

Il cdr ha poi chiesto se la nuova organizzazione del layout è da considerarsi definitiva o se è previsto un ritorno alla precedente configurazione. “L’Azienda e la Direzione -si legge sempre nella lettera ai colleghi- hanno spiegato che la prospettiva è di consentire il rientro fisico di tutti i giornalisti di Repubblica, ma comunque nell’impostazione delle docking station”.

Alla fine, vista la rilevanza della questione ed essendo il cdr dimissionario, i cinque colleghi hanno chiesto all’Azienda e alla Direzione di affrontarla, prima di dare corso alle modifiche, con il nuovo Comitato di redazione.

Professione Reporter

(nella foto, John Elkann, presidente Gedi e Fca)

LASCIA UN COMMENTO