di VITTORIO ROIDI
Per conquistare Roma, Maurizio Molinari si affida anche ai Bersaglieri. Per l’anniversario dei 150 anni della Capitale ha portato i colleghi dello staff nel salone del Museo storico, a Porta Pia, a pochi metri dalla breccia grazie alla quale la città venne strappata al dominio del Papa. Poi, lo stesso giorno, il direttore di Repubblica ha annunciato un’iniziativa rivolta ai cittadini. Da oggi e fino alle elezioni per il rinnovo del Campidoglio – ha scritto – iniziamo la nostra conversazione on line con gli abitanti della città, “qui dove è nato il rapporto fra il cittadino e le istituzioni, culla di un’idea di cittadinanza basata sul fatto che vivere assieme comporta diritti e doveri”.
opera e scuderie
Per aprire il dialogo Molinari era già stato al terzo Municipio e aveva fatto riunioni di redazione alle Scuderie del Quirinale, al teatro dell’Opera, nei luoghi simbolo della cultura. Ora guarda alle elezioni e in attesa che si chiariscano i candidati e i programmi per la corsa di primavera, chiede ai romani di raccontare i propri problemi, “perché dovranno essere i candidati ad adattarsi alle vostre priorità e non viceversa”. L’obbiettivo è chiaro: Roma è una città dove abitano e lavorano tre milioni di persone. E’ qui che si gioca la partita per conquistare nuove copie e magari scalzare la leadership del Messaggero, che considera la cronaca locale il proprio antico cavallo di battaglia. Dunque, “dedicheremo tempo, lavoro e risorse affinché la vostra voce venga ascoltata e le vostre istanze considerate”.
trovare la verita’
Può essere importante per un giornale riuscire a fidelizzare i lettori, diventare loro amico e magari difensore. Non dice tuttavia Molinari (come non lo dicono i direttori degli altri quotidiani) quali inchieste farà. Tutti sappiamo che i mali di Roma, tanti e profondi, devono essere proprio i giornali a chiarirli. Il loro compito è scavare, non solo ascoltare, ma trovare la verità. I cittadini compreranno più volentieri gli organi di informazione che metteranno a nudo le questioni e costringeranno ad affrontarli le forze in campo: partiti, candidati, gruppi sociali, sindacati, con lo spirito che la capitale merita e che nei politici di rado ha visto. Sviluppo, mobilità, lavoro, decoro, finanziamenti, la città aspetta e la battaglia che comincia ora non potrà essere fatta solo di domande e di risposte. I giornali saranno in prima linea, senza la fanfara dei bersaglieri, ma per spingere gli uomini e le donne della politica a risolvere i problemi e a dare finalmente dignità alla Capitale. I giornali in campo ci sono già, vedremo cosa sapranno fare.