A Roma un tassista è stato arrestato con l’accusa di essere l’autore di due stupri ai danni di altrettante donne che aveva fatto salire a bordo. Violenze del 2017 e dello scorso gennaio che, al termine delle indagini, hanno portato ieri, 2 settembre 2020, alla misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Roma. “Un lavoro eccellente -scrive il Sindacato Cronisti Romani- Ma è stato impedito ai giornalisti di conoscere le generalità del presunto colpevole e quindi di poterne dare notizia. È l’ennesimo episodio avvilente per i cronisti, da anni ormai costretti a scrivere articoli senza più i nomi dei protagonisti e, come per il presunto stupratore di ieri, addirittura senza neanche le iniziali. La sindaca Raggi ha manifestato la volontà di avviare l’iter per revocare la licenza al tassista. Rimane, quindi, inspiegabile la decisione della Procura della Repubblica di Roma di non diffondere il nome dell’arrestato. Il Sindacato Cronisti Romani segnala l’esigenza di un accesso più scorrevole e facilitato alle fonti istituzionali e si riserva di rivolgersi all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali”.

La sollecitazione del Sindacato riguarda sia le fonti legate ai fatti di cronaca, come le forze dell’ordine, sia enti e istituzioni chiamati a gestire tutti gli aspetti della vita politico-amministrativa.

 

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