Sciopero di 24 ore, il 29 gennaio, al Sole 24 Ore. Niente giornale in edicola, sito non aggiornato e pubblicazioni periodiche con foliazione ridotta. Sciopero anche delle redazioni dell’agenzia del Sole 24 Ore, Radiocor Plus, e di Radio 24. Il motivo è la chiusura della testata (IL) e la collocazione, per la prima volta, di 3 giornalisti del Sole 24 Ore in cassa integrazione a zero ore per 24 mesi.
I giornalisti hanno pubblicato una lettera alle lettrici e ai lettori per spiegare il contesto. Innanzitutto, “per la prima volta da molti anni, ci sono le condizioni perché il bilancio 2020 chiuda in equilibrio. Dai conti sui primi 9 mesi del 2020, i ricavi diffusionali dell’area quotidiano sono in crescita (+4,5%) e la marginalità è positiva (Ebitda: 5,3 milioni, +357% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Un risultato possibile grazie all’autorevolezza e all’alta qualità dei contenuti, come riconosciuto dalla stessa azienda. In un anno di assoluta emergenza per le condizioni di lavoro, la redazione, per ammissione dello stesso amministratore delegato, ha alzato la produttività a livelli mai riscontrati in precedenza. In un’azienda dove il patrimonio è in misura quasi esclusiva costituto dal valore dei dipendenti, si annunciano sempre nuovi progetti e iniziative editoriali, facendo peraltro ricorso sempre e solo alle medesime persone. Allo stesso tempo, IL viene chiusa e 3 giornalisti vengono collocati in cassa integrazione a zero ore per 24 mesi. Questo mentre ad altri giornalisti esterni alle redazioni del gruppo vengono assicurate consulenze, legate proprio a nostre nuove iniziative, e vengono promossi dirigenti di prima linea. L’azienda che prima si è rifiutata di accogliere qualsiasi ipotesi di riassorbimento nelle redazioni dei 3 colleghi e poi anche di concordare possibilità più sostenibili di utilizzo dell’ammortizzatore. Un atteggiamento sconcertante, visto che nel bilancio a nove mesi del nostro gruppo (pagina 64) la stessa azienda ha ricordato, nel quadro del finanziamento con garanzia Sace da 37,5 milioni, sottoscritto il 20 luglio scorso (solo una delle molte agevolazioni alle quali ha avuto accesso il gruppo), il suo impegno a destinarlo anche ai costi del personale e “a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali per tutta la durata del finanziamento. Contro tutto questo, care lettrici e cari lettori, ci troviamo costretti a scioperare. Si apre in questo modo una stagione di conflitto che non sarà breve né leggera, nella quale però non verrà mai meno il nostro impegno a offrirvi un’informazione tempestiva e accurata”.