“Gli altri siamo noi. Da 25 anni con la polvere sotto le scarpe”. Per il ducentocinquantesimo numero, Scarp de’ tenis, il giornale di chi vive per strada, offre ai lettori un affresco del Paese con grandi firme: da Carlo Verdelli, ex direttore di Repubblica a Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, da David Sassoli, presidente del Parlamento europeo a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera a don Virginio Colmegna, già direttore della Caritas Ambrosiana e fondatore di Scarp de’ tenis, all’attore Giacomo Poretti. In copertina, una “Casa per tutti”, disegnata dall’architetto e designer Michele de Lucchi, con i cartoni che i senza tetto usano per i giacigli. In 25 anni -si legge nel comunicato del giornale- per effetto delle migrazioni è mutato l’identikit degli esclusi per antonomasia, i senza tetto. Gli homeless oggi sono più giovani, più istruiti, potenzialmente più capaci di contribuire alla società e nonostante ciò restano tagliati fuori. Non solo. Due grandi crisi hanno retrocesso agli ultimi posti chi stava un poco più avanti. E si può essere poveri, pur avendo un lavoro. Eppure, l’ultimo quarto di secolo è stato pure segnato da alcune conquiste: la residenza anagrafica che consente anche a chi non ha un domicilio di farsi curare, il riconoscimento delle esibizioni per strada come forma d’arte, progetti sociali improntati a nuovi modelli”.
Nel numero speciale del giornale, per una volta, il “mondo di sopra” di chi ce la fa e quello “di sotto” dei sommersi, sono compresi in un unico quadro.
Promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, Scarp de’ tenis è il più diffuso “street magazine” italiano. Esce ogni mese ininterrottamente dal 1996 ed è diretto da Stefano Lampertico dal 2014. Nato a Milano, dove ha ancora oggi sede la redazione centrale, è venduto in strada e davanti alle parrocchie a Napoli, Torino, Vicenza, Venezia, Cremona, Varese, Como, Firenze, Rimini, Verona, e Genova. Viene diffuso in 20 mila copie ogni mese e dà lavoro a più di 130 persone in tutta Italia: gravi emarginati, disoccupati, persone che vogliono integrare i redditi minimi. Nei mesi scorsi, durante il lockdown dovuto alla pandemia quando i venditori non hanno più potuto incontrare gli acquirenti, il giornale ha potenziato il servizio di social shop (www.social-shop.it). Nell’edicola virtuale è possibile abbonarsi, acquistare i numeri della rivista in versione digitale, ordinare i gadget.
Nel 2014, Scarp de’ tenis ha ricevuto dal Comune di Milano la Benemerenza Civica. Ha vinto nel 2015 Il Premiolino, nel 2017 il Premio Internazionale Biagio Agnes, nel 2019 il Premio Buone Notizie e il Premio UCSI Notte di Natale.