Altri 242,2 milioni di euro di disavanzo. E’ il bilancio consuntivo 2020 dell’Inpgi, approvato dal consiglio generale dell’Ente di previdenza dei giornalisti. Quaranta voti favorevoli e 20 contrari. Nel 2019 il disavanzo fu di 253 milioni. 

Per il 1° luglio prossimo è previsto l’arrivo del commissario, più volte prorogato. L’attuale gestione dell’Inpgi preme affinché sia anticipato l’ingresso nell’ente dei “comunicatori”, giornalisti che lavorano negli uffici stampa pubblici e privati ma senza contratto giornalistico. Buona parte dei comunicatori però ha dichiarato di voler rimanere sotto la gestione Inps. La legge prevede questo “allargamento di platea” dei contributi, per il quale il governo deve varare i regolamenti attuativi, nel 2023. Una serie di recenti incontri dei vertici Inpgi con il ministro del Lavoro Orlando e con il sottosegretario all’editoria Moles non hanno portato finora a risultati positivi.

spese non dovute

“Quest’anno -si legge nel comunicato dell’Ente- l’Istituto ha perso altri 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 persi nel 2019, e la contribuzione Invaldità, vecchiaia e superstiti corrente, pari a 328,075 milioni, registra una diminuzione del 2,76% rispetto al 2019. La spesa per le pensioni IVS risulta pari nel 2020 a 545,6 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 2019, dell’1,81%. Inoltre, la spesa complessiva per gli ammortizzatori sociali nel 2020 è stata pari a 9,7 milioni di euro e, pur risultando in diminuzione rispetto al 2019, continua comunque a rappresentare una voce rilevante del bilancio dell’Istituto”. L’Inpgi, con la spesa per ammortizzatori sociali (cassa integrazione, prepensionamenti, indennità disoccupazione) in realtà svolge una supplenza delle spese che spettano allo Stato, che non dovrebbe rientrare nei suoi compiti.

Prosegue la relazione: “La Gestione patrimoniale nel suo complesso ha registrato un avanzo pari a 6,6 milioni di euro, in diminuzione di 39,6 milioni (pari al 85,71%) rispetto all’esercizio precedente”. La rilevante diminuzione riscontrata -secondo Inpgi- è diretta conseguenza dei maggiori utili realizzati nell’anno precedente a seguito delle operazioni straordinarie di apporto alla Società incaricata della gestione del patrimonio. “Inoltre, per l’esercizio in esame, c’è stata la volontà di non procedere ad operazioni di vendita con realizzo di utili – che avrebbero incrementato il rendimento ma sarebbero stati soggetti a tassazione”.

gestione separata

Per quanto riguarda invece la Gestione separata (Inpgi 2) – il cui bilancio consuntivo 2020 è stato approvato con 47 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti dai consiglieri presenti – gli indicatori si presentano positivi anche per il 2020, “ancorchè il bilancio evidenzi, anche nel settore giornalistico, i segnali dell’impatto che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni”. Rispetto al 2019 infatti calano le entrate previdenziali (- 7%) e si riduce l’avanzo della gestione previdenziale (-13,4%). 

La diminuzione si deve essenzialmente alla frenata dei contratti da co.co.co. e al calo dei redditi per tutte le tipologie di lavoratori.
L’avanzo economico di gestione per l’esercizio 2020 è risultato quindi pari a 26,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nell’anno precedente (76,9 milioni nel 2019). 

Il Consiglio generale ha deliberato di ridurre le attuali indennità di carica di tutti componenti degli Organi di amministrazione e di controllo nella misura del 10%. 

In un ordine del giorno, il Consiglio generale “rivolge un forte e pressante appello al Governo per porre in essere in tempi brevi – mancando ormai solo due mesi alla scadenza dell’ultima proroga rispetto al possibile commissariamento dell’Istituto – tutti i provvedimenti necessari a garantire la sostenibilità dell’Inpgi, unico Ente sostitutivo dell’Inps nel panorama delle Casse privatizzate. L’Inpgi garantisce non solo le pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi, ma anche l’insieme degli ammortizzatori sociali che hanno consentito di attutire l’impatto devastante della crisi: ben 500 milioni di euro sono stati spesi dall’Inpgi per ammortizzatori sociali negli ultimi dieci anni”.

(nella foto, la presidente Inpgi, Marina Macelloni e la direttrice generale, Mimma Iorio)

LASCIA UN COMMENTO