La Rai deve tornare a produrre con le sue forze, senza spendere cifre enormi per appalti esterni. Il segretario della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Michele Anzaldi, fa due esempi: Che tempo che fa di Fabio Fazio e Eurovision 2022, assegnata all’Italia.
“Le prime interrogazioni parlamentari che depositerò al momento dell’insediamento del nuovo Cda Rai riguarderanno queste due questioni. Sul caso Fazio -dice Anzaldi- il quotidiano ‘Italia Oggi’ ha rivelato che il conduttore finalmente in ottemperanza al divieto di conflitti di interessi stabilito dalla commissione di Vigilanza, ha ceduto la sua quota nella società ‘L’Officina’, che produce ‘Che tempo che fa’, incassando un dividendo di 931mila euro (a fronte di un investimento iniziale di 50mila euro). Producendo ‘Che Tempo che fa’, infatti, la società fondata 4 anni fa dallo stesso Fazio ha creato un utile di 1,8 milioni di euro, di fatto un compenso aggiuntivo al conduttore oltre ai circa 2 milioni all’anno che la Rai già gli riconosce. Ora la Rai continuerà davvero a versare ogni anno a ‘L’Officina’ circa 10 milioni di euro per realizzare ‘Che Tempo che fa’? Perché il servizio pubblico, con tutte le risorse interne di cui dispone e le alte professionalità che si trovano dentro l’azienda, non torna a produrre internamente la trasmissione, tenendosi quindi per sé anche quell’utile che ora va a Fazio e Banijay?”.
Eurovision 2022: “E’ urgente che la Rai lavori da subito su questo grande evento, esattamente come per Sanremo si inizia a lavorare almeno da un anno prima. Se non viene messa in moto la macchina per la produzione, il rischio è che anche questo grande evento finisca per essere prodotto da una società esterna, come abbiamo visto con il Concertone del Primo Maggio (e tutte le polemiche seguite sul caso Fedez). La Rai, che dispone di migliaia di dipendenti, crei subito un gruppo di lavoro per l’organizzazione televisiva dell’evento”.