Il 30 aprile il sito statunitense Natural News ha pubblicato un articolo: raccontava di una bambina di due anni che a fine febbraio aveva ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19 nel corso delle sperimentazioni cliniche sui bambini. Ed era morta. Anche il giornalista italiano Cesare Sacchetti, proprietario del sito LaCrunaDellAgo.net ha condiviso su Telegram la notizia.
Secondo quanto si legge su un comunicato stampa della Pfizer, i bambini sotto i cinque anni non hanno preso parte alla sperimentazione prima di aprile. Natural News ha ripreso questa falsa affermazione da una fonte che ha pubblicato ripetutamente disinformazione sulla pandemia: il sito web Great Game India, che nel gennaio 2020 aveva diffuso la notizia falsa secondo cui il virus del Covid-19 sarebbe stato rubato da un laboratorio canadese. L’unica fonte citata da entrambi i siti a supporto della notizia della morte della bambina era il Vaccine Adverse Event Reporting System, o VAERS, un database gestito in modo congiunto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi e dalla U.S. Food and Drug Administration (FDA).
allerta precoce
Sul suo sito il VAERS si descrive come “un sistema nazionale di allerta precoce per rilevare possibili problemi di sicurezza nei vaccini autorizzati per l’uso negli Stati Uniti”. È vero che il 5 marzo 2021 è stata presentata al VAERS una segnalazione in cui si afferma che una bambina di due anni della Virginia aveva ricevuto un vaccino contro il Covid-19 il 25 febbraio, aveva sviluppato effetti collaterali il primo marzo, ed era morta due giorni dopo. Stando a quanto scritto nella segnalazione, la bambina era stata ricoverata in ospedale per 17 giorni, fatto che Great Game India ha interpretato credendo che “la bambina si fosse ammalata dopo la somministrazione della prima dose. Ma qualcuno le ha comunque somministrato la seconda dose di vaccino”.
La verità è che il fatto non si è mai verificato. La portavoce dei CDC Kristen Nordlund ha spiegato a USA Today che quella segnalazione era “completamente inventata” e i CDC avevano preso la rara decisione di rimuoverla dal sistema. Questa non è l’unica volta che gli attivisti no-vax si sono serviti dei dati del VAERS per sostenere, falsamente, che i vaccini contro il COVID-19 possono causare o hanno causato morte, infertilità o altri effetti collaterali.
ne’ nomi ne’ contatti
Il VAERS è stato istituito nel 1990 dalla legislazione federale che richiede agli operatori sanitari di segnalare i casi di reazioni avverse ai vaccini. Sebbene le segnalazioni non siano esaminate prima di venire inserite nel database del VAERS, la maggior parte di esse sono reali o almeno presentate in buona fede. Ma questo era prima dell’avvento di Internet, che consente a chiunque di presentare qualsiasi segnalazione al VAERS ottenendone una pubblicazione immediata e visibile a tutti.
Il VAERS raccoglie segnalazioni non verificate di presunte reazioni avverse ai vaccini. Il database accetta segnalazioni basate sul sentito dire o prive di un collegamento plausibile a un vaccino, come un decesso in un incidente d’auto durante il viaggio di ritorno a casa di una persona che aveva appena ricevuto un vaccino. I produttori di vaccini sono tenuti a inviare le segnalazioni, ma in realtà chiunque può inviare segnalazioni al VAERS, anche senza fornire un nome o un contatto di riferimento.
rischi potenziali
L’uso improprio del VAERS da parte del movimento no-vax durante la campagna vaccinale contro il Covid-19 non è una sorpresa per il dottor Paul Offit, direttore del Vaccine Education Center presso il Children’s Hospital di Philadelphia e membro del comitato consultivo per i vaccini della FDA.
Nonostante tutto, Offit e molti altri funzionari della sanità pubblica considerano la vulnerabilità e la possibile manipolazione del sistema un rischio necessario, e ritengono che la portata e la trasparenza del VAERS siano un chiaro segno di quanto seriamente il governo prenda la sicurezza dei vaccini e i loro potenziali rischi.
Tra l’11 dicembre 2020, quando la FDA ha autorizzato il primo vaccino contro il Covid-19, e il maggio 2021, gli articoli che menzionavano in modo prominente il VAERS (nel senso che VAERS era uno dei metadata ovvero appariva nel titolo o nel sommario) hanno ricevuto oltre 1,1 milioni di interazioni – like, commenti o condivisioni – su Facebook, secondo i dati di NewsWhip, una società di social media intelligence. E buona parte di questi articoli aveva come base fonti poco affidabili come Natural News e Great Game India.
una donna nello utah
In particolare, circa due terzi del traffico proveniva da una sola storia, quella di una donna dello Utah morta a febbraio dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino, che è stata pubblicata sui siti web di almeno 58 emittenti televisive locali di proprietà di Sinclair Broadcast. Molti di questi articoli sono stati in seguito aggiornati spiegando che l’Ufficio di medicina legale dello Utah aveva rilasciato una dichiarazione secondo cui: “Non ci sono prove che i vaccini contro il Covid-19 abbiano causato decessi nello Utah”.
Anche i paesi europei, Italia inclusa, fanno affidamento sui propri sistemi di monitoraggio delle reazioni avverse. Sistemi che hanno alcune somiglianze e alcune differenze rispetto al VAERS.
Come con il VAERS, le segnalazioni di reazioni avverse in Italia, Francia, Germania e Regno Unito possono essere inviate da chiunque. Tuttavia, di questi paesi, solo la Germania accetta segnalazioni anonime.
eudravigilance
Il sistema del Regno Unito, chiamato Yellow Card Scheme fornisce report riassuntivi delle segnalazioni e non i dati grezzi. Lo stesso vale per Italia, Francia e Germania.
Le segnalazioni delle singole nazioni in Europa vengono inviate a EudraVigilance, il database dell’Unione europea gestito dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA), che dispone di dati grezzi visualizzatili dagli utenti. I singoli individui non possono effettuare segnalazioni direttamente a EudraVigilance: le loro segnalazioni devono prima passare attraverso l’agenzia del loro paese, nel caso dell’Italia, l’AIFA.
I siti europei considerati inaffidabili che diffondono informazioni false sui vaccini fanno riferimento più frequentemente alle segnalazioni del VAERS piuttosto che a quelle nazionali. Nel gennaio 2021, per esempio, il sito italiano Renovatio21.com ha pubblicato un articolo dal titolo “Vaccino, 55 morti negli USA (secondo un documento ufficiale)”, che affermava: “Cinquantacinque persone sarebbero morte negli Stati Uniti dopo la somministrazione del vaccino Pfizer e Moderna. Lo rivela l’ultimo report sulla farmaco vigilanza prodotto dal VAERS”.
E ancora, nel febbraio 2021, il sito italiano DataBaseItalia.it ha pubblicato un articolo intitolato “Vaccini a Mrna: negli Stati Uniti i primi segni di un disturbo immunitario letale”. Sempre in febbraio ComeDonChisciotte.org titolava “Ad oggi ci sono almeno 271 morti e 9845 reazioni avverse dopo la vaccinazione per il COVID: dati del CDC”.
L’indagine di NewsGuard è di Melissa Goldin, John Gregory e Kendrick McDonald.
A cura di Chandler Kidd, Chine Labbé, Bron Maher, Virginia Padovese e Marie Richter.