“È vero che i migranti sono una bomba sanitaria?”, “Perché esportiamo milioni di vaccini, quando gli italiani ne hanno bisogno?”, “È vero che la legge Zan potrebbe facilitare la censura in Italia?”
Rispondere a domande di questo tipo, lette su media e social media, mettendo di nuovo al centro i fatti. È questo l’obiettivo della sezione HATE SPEECH del sito di Openpolis che la fondazione lancia oggi insieme a Oxfam Italia.
Un osservatorio sulle dinamiche di diffusione delle fake news legate ai fenomeni della migrazione, della diversità, dei diritti, ma anche uno strumento di partecipazione attiva dei cittadini, con il canale interattivo #CHECKNEWS, una piattaforma con cui i lettori possono segnalare informazioni e contenuti trovati on line su questi temi, chiedendo di verificarle.
Ad una lettrice che domandava se è vero che i migranti siano una bomba sanitaria openpolis e Oxfam hanno così risposto che “I migranti irregolari sono senz’altro una delle categorie più esposte al Covid e alle sue conseguenze. La Germania, per esempio, ha annoverato i richiedenti asilo tra le prime categorie a rischio e quindi tra i primi a dover essere vaccinati. In Italia questo non è successo e il piano vaccinale per il momento non parla di migranti – anche se sia la Costituzione italiana (articolo 32) che il dl 286 del 1998 (articolo 35) stabiliscono che chiunque si trovi in territorio italiano ha diritto a cure mediche gratuite, vaccinazioni comprese (…)”.
La sezione HATE SPEECH si apre con un approfondimento dedicato al tema dello Ius Soli: una questione che nelle settimane scorse è stata riportata al centro dell’attenzione del dibattito pubblico. Il caso di studio “Giovani che si sentono italiani tra discriminazione e integrazione” sottolinea quanto i minori stranieri che vivono nel nostro paese siano pericolosamente esposti ai discorsi d’odio. E questo nonostante si tratti di ragazzi che frequentano scuole italiane, e che in molti casi pensano in italiano e si sentono italiani.
Il progetto è sostenuto dal programma “Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza” dell’Unione Europea, nell’ambito di una iniziativa internazionale chiamata Righting the Wrongs che verrà portata avanti nei prossimi 18 mesi in Italia e Spagna, grazie all’impegno di Fondazione Openpolis, Oxfam Italia, Oxfam Intermon e Maldita.es.