Giusta la legge che recepisce la Direttiva europea sul Copyright, che prevede il rimborso agli editori da parte delle grandi piattaforme come Google per i contenuti dei media che le piattaforme utilizzano. Ma un riconoscimento economico va riconosciuto anche agli autori dei pezzi utilizzati.
E’ quanto ha sostenuto il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nell’audizione, organizzata dal ministero della Cultura, sull’attuazione della cosiddetta Direttiva Copyright (Direttiva UE 2019/790), che andrà ad aggiornare la legge italiana sul diritto d’autore.
Nel corso dell’incontro il Cnog ha evidenziato la necessità di coordinare il testo della Direttiva Ue con l’istituto dell’equo compenso contro lo sfruttamento del lavoro giornalistico, regolato dalla Legge n. 233/2012.
Ecco dunque il testo trasmesso al Ministero dal Cnog: “Le imprese editoriali, anche televisive, sia in forma singola che associata o consorziata, riconoscono all’autore dell’articolo giornalistico una quota adeguata dell’equo compenso di cui al comma 8, da determinare su base convenzionale nel rispetto dei contratti collettivi e dell’equo compenso nel lavoro giornalistico secondo criteri predeterminati che tengono conto del numero di visualizzazioni degli articoli e dei proventi percepiti per l’utilizzo online delle loro pubblicazioni di contenuto giornalistico da parte di prestatori di servizi della società dell’informazione”.