“Gli organi sociali sono composti da un numero elevato di soggetti che non appare funzionale ad assicurare l’efficacia dell’azione e, comunque, comporta costi elevati che incidono negativamente su una gestione che presenta, da molti anni, un andamento negativo, senza segni di inversione di tendenza”. Parole della Corte dei Conti nella Relazione sulla gestione dell’Inpgi 2019. Con la fine dell’anno 2021 il Parlamento ha deliberato il trasferimento dell’Inpgi all’Inps, dopo anni di bilanci in pesante rosso (meno 242 milioni nel 2020). I costi dei dirigenti hanno inciso in percentuale minima sul disastro economico dell’Instituto, ma non è il primo anno che la Corte dei Conti sottolinea l’eccesso di amministratori. Sessantacinque consiglieri deliberanti più e quattroa titolo consultivo. Diciassette consiglieri di amministrazione. Nella gestione separata comitato amministratore di nove membri. Collegio sindacale di sette membri.
Nel 2019 il presidente del Consiglio di amministrazione ha percepito 234.576 euro lordi più 9.236 euro di rimborsi per missioni per un totale di 243.812 euro. Il presidente te del collegio sindacale ha percepito 66.536 euro più 15.323 di rimborsi per missioni: totale 81.859. In totale i componenti degli organi di gestione di Inpgi 1 (giornalisti dipendenti) hanno ricevuto compensi per 1.040.694 euro, mentre gli organi di gestione di Inpgi 2 (giornalisti autonomi) sono costati 180.076.
Certifica la Corte dei Conti che le indennità di carica degli organi collegiali per il 2019 sono aumentate dell’1,1 per cento rispetto alle indennità del 2018.
Nel 2019 i costi complessivi per gli organi sociali di Inpgi 1, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali, sono aumentati del 2,65 per cento rispetto al 2018.
Il costo complessivo per il personale è aumentato del 2,88 per cento rispetto al precedente esercizio. L’importo include il costo degli 8 dirigenti e del Direttore generale, che ammonta a 2,19 milioni (inclusi oneri previdenziali e assistenziali), per un costo medio del solo personale dirigente pari a 242.881 euro.
Il Direttore generale è stato nominato con delibera del Consiglio di amministrazione nell’aprile 2013 “ed è tuttora in carica”. Valuterà l’Ente -scrive la Corte- “alla scadenza dell’attuale mandato, l’opportunità di prevedere la temporaneità degli incarichi dirigenziali di vertice, in applicazione dei principi di trasparenza e rotazione”.
Al Direttore generale è corrisposta una retribuzione complessiva pari a 241.589 euro, oltre ai compensi accessori (pari a 12.500 euro), i costi per missioni e trasferimenti (pari a 9.303 euro), gli oneri previdenziali e assistenziali (64.996 euro) e il trattamento di fine rapporto (19.688 euro).