La vendita dell’Espresso è avvenuta. Resterà per ora abbinato a Repubblica la domenica.
Il compratore è un miliardario napoletano che ha ottimi rapporti con Silvio Berlusconi e con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il direttore Marco Damilano si è dimesso il 4 marzo in seguito alle voci sulla vendita e Gedi ha nominato direttore il vicedirettore Lirio Abbate.
La redazione ha proclamato lo sciopero a oltranza delle firme, sia sul settimanale cartaceo che online e impedirà con uno sciopero l’uscita del prossimo numero. Chiede inoltre un incontro urgente con i rappresentanti dei due soggetti giuridici che da oggi avranno competenza sulla pubblicazione della testata, Gedi e Iervolino. In un comunicato “la redazione dell’Espresso esprime grande preoccupazione per il futuro di un giornale che ha fatto delle inchieste e delle battaglie politiche, civili e culturali la propria ragion d’essere ed entra in un gruppo editoriale che finora si è concentrato su altri settori dell’informazione. La redazione esprime la propria ferma protesta per i modi in cui la trattativa sulla cessione della testata è stata condotta, e per il risultato finale di un negoziato che per mesi metterà l’Espresso in una situazione che non ha precedenti nella storia dell’editoria italiana, di fatto una co-gestione sospesa tra due proprietà. Una vecchia proprietà che ha affermato la “non strategicità” della testata e un’altra società promessa acquirente di cui al momento non è dato sapere che tipo di obiettivi si pone. Una situazione che rende impossibile il sereno lavoro dell’intero corpo redazionale”.
mancanza di fiducia
Sciopero lunedì 7 anche a Repubblica, edizione di carta e sito. “Cedere la testata capostipite di Repubblica e patrimonio del giornalismo italiano -si legge in un comunicato dell’assemblea- segnala una grave mancanza di fiducia sullo sviluppo a lungo termine. La proprietà conferma una strategia di riorganizzazione basata prevalentemente su tagli, ridimensionamento, cessioni di testate, accorpamenti di rami d’azienda e uscite incentivate del personale”. L’assemblea ha votato lo sciopero con 235 sì, 9 no e 6 astenuti. Ha affidato al Cdr un pacchetto di altri tre giorni di sciopero e il compito di chiedere all’azienda impegni vincolanti su investimenti e perimetro aziendale. Sciopero di una giornata anche all’Huffington Post.
Alla Stampa, che appartiene allo stesso Gruppo Gedi, la redazione ha invece deciso di non scioperare, pur esprimendo solidarietà ai colleghi di Espresso e Repubblica. Il Cdr ha proclamato lo stato di agitazione e chiederà un incontro chiarificatore all’azienda. La redazione di Roma avrebbe voluto scioperare con Repubblica.
“direzione evolutiva”
Il Gruppo Gedi ha comunicato di “aver ricevuto e accettato una proposta dalla società L’Espresso Media srl per l’acquisto da parte di quest’ultima dei rami d’azienda relativi al settimanale L’Espresso e alle Guide de L’Espresso. Sotto la nuova proprietà, che fa capo a Bfc Media, un gruppo editoriale solido, che ha valorizzato economicamente la testata e che sta puntando sullo sviluppo di riviste periodiche, il settimanale L’Espresso potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva che il Gruppo Gedi ha intrapreso e sta perseguendo da anni, centrata sull’informazione in real time per il grande pubblico e sullo sviluppo di contenuti digitali e multimediali per i quotidiani e le radio. Per accompagnare la fase di transizione, in base alle intese raggiunte, il settimanale resterà abbinato all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica”.
Il titolare di Bfc Media è Danilo Iervolino, 44 anni, descritto come “un napoletano innamorato di Salerno”. Si dice che Berlusconi lo avrebbe voluto candidato sindaco di Napoli per il centro-destra nelle ultime elezioni dell’ottobre 2021, ma non se n’è fatto nulla. Le possibilità di vittoria erano, d’altronde, limitate. Il rapporto con Berlusconi è cominciato nel 2014, quando l’ex presidente del Consiglio siglò un accordo con l’Università Pegaso per la formazione dei giovani leader di Forza Italia. L’anno successivo Berlusconi pensò a lui come coordinatore dei giovani di Forza Italia.
istruzione telematica
Nello scorso gennaio Iervolino ha acquistato la Salernitana calcio, per una cifra tra i 10 e i 13 milioni di euro. E’ nato il 2 aprile del 1978 a Palma Campania, in provincia di Napoli, comune di origine dei genitori dove vive ancora oggi. Ha studiato all’Università Parthenope, Economia e Commercio. La sua famiglia nel cuore degli anni Ottanta, ha coltivato il successo delle scuole parificate nell’hinterland napoletano. Danilo fa un viaggio negli Usa, approfondisce l’esperienza americana proprio sull’istruzione telematica e a 28 anni, nel 2006 -grazie alla legge Moratti-Stanca, che fa sorgere le Università telematiche in Italia – punta sulla didattica a distanza. Nasce Pegaso. “Bella idea. Ha le ali, come te”, lo benedice il padre. L’Ateneo diventa colosso, oggi ha novanta sedi d’esame e dichiara 100mila studenti iscritti. Lo scorso settembre Iervolino, al prezzo di un miliardo, vende al private equity Cvc il 100% della sua holding “Multiversity”, cui fanno capo Unipegaso e l’Università Mercatorum. E acquisisce Bfc Media, gruppo che detiene testate come Forbes Italia, Bluerating, Robb Report, Private, Ite, Assett Class, Cosmo, Equos, Bike e Trutto&Turf, economia e personal business.
leader lungimirante
Proprio Forbes lo aveva nominato nel 2020 come uno dei cento migliori manager e imprenditori in Italia per aver diretto le sue imprese “con la lungimiranza dei grandi leader”. Dopo l’acquisto della Salernitana ha detto al Corriere dello Sport: “Sono innamorato di Salerno, voglio costruire un rapporto osmotico con la città”. La Salernitana ha rischiato di essere esclusa dalla serie A: la scorsa estate era stato posto il 31 dicembre come termine entro il quale la società doveva cedere le sue quote a terzi. Fino alla sua promozione nella massima serie i proprietari del club erano Claudio Lotito, presidente della Lazio, e il cognato Marco Mezzaroma. Le regole della Federazione impediscono che club sotto la stessa proprietà partecipino allo stesso campionato e perciò le quote di Lotito e Mezzaroma erano state cedute a una società appositamente creata.
Quando diventa padrone della Salernitana, i salernitani De Luca, padre e figli esultano: “La proposta di un imprenditore serio, capace e appassionato come lui, consente di guardare avanti con ottimismo e fiducia”, dice il deputato Pd, vicecapogruppo alla Camera, Piero, il figlio del governatore Vincenzo. Un fondo svizzero escluso, ha presentato ricorso presso la Procura di Salerno: la società Pvam s.a., fiduciaria del Fondo Global Pacific Capital Management Doo sostiene di aver visto cadere le sue due offerte per l’acquisizione del club – di 38 milioni in titoli bancari e 26 milioni cash – superiori a quella del neo patron.
Da quando c’è Iervolino la Salernitana ha perso tre partite con tre big -Inter, Napoli e Lazio- e ne ha pareggiate quattro. Iervolino ha assunto uno dei più prestigiosi direttori sportivi italiani, Walter Sabatini, che ha lavorato per Lazio, Roma, Inter. Come allenatore ha scelto Davide Nicola, che ha guidato Torino e Genoa. La squadra è ancora ultima in classifica.
(nella foto, Danilo Iervolino)
Ma in tutto questo, Scalfari non ha niente da dire? D’accordo, l’età magari lo porta a non avere la forza/voglia di imbarcarsi in una polemica con la proprietà torinese, ma se riesce tranquillamente a scrivere l’articolessa domenicale, magari un piccolo sforzo per scrivere una ventina di righe a difesa della sua creatura potrebbe pure farlo. O dobbiamo pensare che chi tace, acconsente?
Il giornale l’Espresso finalmente lo possono leggere tutti.!!!!!!!!