E’ fissata il 18 marzo la premiazione della prima edizione del Premio Mario Sarzanini, ad un anno dalla scomparsa del giornalista, il “principe” della cronaca giudiziaria a Roma, per l’agenzia Ansa.
Con il Patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, organizzatrice dell’evento, la premiazione si svolgerà alle 17.30 nell’Aula Magna dell’ateneo, in via Vittoria Colonna 11 a Roma.
La commissione, presieduta da Andrea Balzanetti, già caporedattore del Corriere della Sera, e formata da Andrea Pucci, Emma D’Aquino, Guido D’Ubaldo, Massimo Martinelli, Luigi Contu e Emanuele Lanfranchi, ha designato i seguenti vincitori, basandosi sull’adesione ai valori del giornalismo messi in atto da Sarzanini nella sua carriera.
Categoria Uffici Stampa: Marco Incagnola (addetto stampa sport Paralimpici); Carta stampata: Alessia Marani (Il Messaggero); Web: Gaia Martignetti (Fanpage); Radio e Tv: Valerio Cataldi (Radio News); Agenzie di Stampa: Claudio Sebastiani (Ansa).
L’Università degli studi Guglielmo Marconi, ente non profit e prima università digitale italiana dal 2004, ha recentemente inserito nel suo programma di studi una Facoltà di Scienze della Comunicazione, rivolta alla formazione di professionisti capaci di dialogare con tutti i nuovi strumenti del sapere digitale e tradizionale. In quest’ambito ha deciso di dedicare una borsa di studio ad uno studente meritevole. “È un onore – sottolinea Alessio Acomanni, Presidente e Direttore Generale dell’Unimarconi – ospitare e rendere omaggio ad un uomo come Mario Sarzanini, che ha dedicato la sua vita al giornalismo, ispirandosi ai valori più nobili e autentici di questa professione, ovvero la costante ricerca di fatti e fonti autorevoli e il racconto di una notizia vera e inconfutabile con un linguaggio semplice e diretto utile alla comprensione da parte di tutti i pubblici”.
“Ci sembrava doveroso ricordare Mario Sarzanini -dice il presidente di giuria Balzanetti- un giornalista che non amava apparire, ma che ha scritto le più importanti pagine della storia italiana dagli anni ‘60. La sua sigla Ansa Sz ha accompagnato tutte le più importanti inchieste giudiziarie e i processi italiani. È stato un fuoriclasse, ma anche un grandissimo e paziente maestro per centinaia di giovani cronisti. Questo premio nasce per ricordarlo a chi ha avuto la fortuna di lavorarci insieme e per raccontarlo ai più giovani che non l’hanno conosciuto”.