“To manifesto”, nelle edicole greche con gli stessi caratteri del manifesto italiano, come se fosse una versione autorizzata in un altro Paese. E invece è una forma di plagio, che il manifesto sta denunciando in tutti i modi.
“Gli autori -si legge sul manifesto del 17 luglio- hanno sostituito l’articolo determinativo maschile ‘il’ con il corrispettivo greco neutro ‘to’. Per il resto la testata è identica a quella disegnata nel 1971 da Giuseppe Trevisani, primo grafico del manifesto. L’unica variazione, significativa, è di natura cromatica: non c’è il rosso della striscia che sottolinea il nome, ma il giallo del cerchio che circonda le prime due lettere”.
variante pirata
Gli avvocati Andrea Fiore e Alessio La Pegna, con l’aiuto del collega greco Ioannis Apatzidis, hanno inviato per conto della cooperativa del manifesto una diffida, affinché cessino immediatamente le pubblicazioni della “variante pirata”.
Il giornale fake, tra l’altro, ha un orientamento opposto a quello del manifesto, appoggia il governo di destra guidato da Nea Dimkoratìa. Sfogliando to manifesto si trovano pezzi di opinione e polemica politica che celebrano il primo ministro ellenico Kyriakos Mitsotakis e la sua compagine, e che attaccano l’opposizione guidata da Alexis Tsipras e Syriza.
L’editore Haris Pavlides, in una descrizione della versione locale del sito huffingtonpost, è indicato come consulente per la stampa di Dimitris Avramopoulos, esponente di Nea Dimokratìa, già ministro della Giustizia e commissario europeo per le migrazioni.
grafica gialla e blu
to manifesto nasce nell’aprile 2019, a tre mesi dal voto delle politiche. Dopo qualche copia cartacea pre-elettorale ha continuato a esistere solo come sito internet. Il 16 maggio scorso il quotidiano è tornato in edicola, in vista di nuove elezioni anticipate.
Ad accompagnare la grafica gialla e blu che annuncia la notizia, e che ha circolato per le strade di Atene sul retro di alcuni autobus, lo slogan: “Al centro del potere”. Sotto il profilo twitter, invece, la scritta: “La classe media è il futuro della nazione”.
“Le irregolarità commesse copiando nome e logo -scrive sempre il manifesto- possono andare dalla violazione di copyright, alla concorrenza sleale, al plagio. il manifesto è un marchio registrato a livello europeo, un marchio storico in Italia, e la sua tutela va al di là dei singoli stati membri.
ministra dell’economia
il manifesto racconta che una importante vittima del falso manifesto è Nadia Valavani, già vice ministra dell’Economia del primo governo Syriza. Si è dimessa dopo l’accordo con i creditori del luglio 2015, uscendo dal partito. Il 28 giugno corso Valavani si è trovata a firmare un articolo sul nuovo quotidiano greco. Un articolo polemico, in cui ribadiva i motivi del suo distacco dall’allora governo Tsipras. Il foglio di destra lo ha messo in prima pagina con il titolo “Rivelazioni di fuoco: la grande truffa degli 86 miliardi”.
Valavani ha spiegato con una lettera di essere stata truffata. Un giornalista di to manifesto le aveva chiesto un articolo sulle vicende dell’estate 2015 con la promessa che sarebbe stato pubblicato sul quotidiano Ethnos, ma anche sul manifesto. Ignorando l’esistenza del foglio greco, l’ex ministra ha cercato su internet questo “manifesto”, credendo si trattasse di un quotidiano o sito della sinistra. Se ne è convinta imbattendosi nel sito ilmanifesto.it, quello originale.
rompere con berlino
Pubblicato anche un pezzo di Dimitris Stratoulis (altro ministro di Syriza poi allontanatosi dal partito), intitolato “Golpe politico oppure rendere nullo il referendum”, sul duro confronto con l’eurozona avvenuto nell’estate 2015. L’articolo era un attacco al governo Tsipras per non aver voluto rompere con Berlino facendo uscire la Grecia dall’eurozona.
Stratoulis ora milita nel gruppo extraparlamentare Lae (Unità Popolare) e non ha fatto commenti sulla pubblicazione del suo pezzo.