Il nuovo Espresso? Sarà “una rivoluzione”.
Lo ha scritto Danilo Iervolino, dal luglio 2022 nuovo proprietario del settimanale fondato da Benedetti e Scalfari. La redazione? “Sarà funambolica”. Scriveranno sul giornale giornalisti , “ma anche gente curiosa, intelligente, che ce l’ha fatta”. I lettori? “Saranno proattivi”.
Iervolino richiama alcuni pilastri della storia dell’Espresso, la lotta alla criminalità e alle disuguaglianze, le inchieste i retroscena, gli scandali da rivelare. E prefigura inediti scenari. Ci saranno, sul nuovo Espresso, news, “ma anche notizie fuori dal tempo”. E “tanto digitale” in ogni declinazione: video, radio tv, podcast e anche e-commerce e intrattenimento: “Un giornale 4.0, un Net-Zine, network e magazine”.
Tutto questo in una lettera d’intenti pubblicata sul sito dell’Espresso all’indomani di Ferragosto, il giorno 16. Il pretesto è rispondere alle notizie che lo davano candidato per Forza Italia alle elezioni di fine settembre.
lettura lenta
“Ogni qualvolta in Italia si entra nell’editoria si pensa subito al passaggio in politica -scrive Iervolino- un salto obbligato quasi a giustificare l’impegno economico in un settore asfittico, che può solo dare visibilità e ritorno esclusivamente in una sfera d’azione politica. Io sono un altro tipo di editore. Credo fortemente nella comunicazione, nella sua grande missione di poter migliorare, informare, educare ed intrattenere le persone”.
Iervolino, già promotore dell’Università online Pegaso, vuole “creare un giornale cartaceo che ritrovi lo spirito di una lettura lenta che cambi l’umore, l’atmosfera e la vista sulla vita, che sia di inchiesta ma anche di proposizione, che possa scatenare la passione per la politica come per l’economia, che gridi per le grandi ingiustizie, che sia vicino ai deboli, che sia per il green e per la pace, per ridurre le disuguaglianze, che sia contro le criminalità, che racconti i volti nuovi che cambieranno il mondo, che sia coraggioso, il giornale di chi ha voglia di cambiamento”.
network e magazine
Poi, la parola chiave è “digitale”: “Stiamo preparando un giornale 4.0, unico. Un Net-Zine ovvero un network e magazine, i lettori saranno proattivi con una grande partecipazione. L’Espresso diventerà una media company moderna aperta e rivoluzionaria, digitale in tutte le sue declinazioni: video, radio, TV, e-book, podcast, blog, e-commerce, intrattenimento”.
Iervolino vede L’Espresso come “un’azienda del digitale innovativa in cerca di nuove soluzioni, sarà un giornale sorprendente. Ci saranno news ma anche notizie fuori dal tempo di cui c’è sempre bisogno. Sarà fatta da giornalisti ma anche da gente curiosa intelligente e che ce l’ha fatta, saprà accompagnare il cambiamento e parlerà i linguaggi ibridi e contaminati dei giovani. Una vera piattaforma per promuovere la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. I temi trattati spazieranno dal problema delle risorse idriche, ai computer quantici, della space economy, alla sharing economy, fin tech, edutech e tanto altro. Un giornale che terrà conto dell’uomo potenziato che grazie agli smartphone potrà fare, dire e imparare alla velocità della luce”.
vivere da protagonisti
La redazione viene definita “funambolica, spinta dalla passione per un giornalismo di verità ed inchiesta”. “Nessun rapporto di soggezione e di dipendenza”, promette Iervolino: “Il nostro giornale sarà un vero contenitore di fatti e di opinioni, un motore attivo che promuove inchieste, rivela retroscena e suscita scandali. Il giornale veicolo di identità ed orgoglio. I nostri lettori saranno coloro che vogliono una vita intensa, essere capiti, ascoltati e vivere da protagonisti. Una vera rivoluzione nel settore”.
Ultima frase, un po’ sibillina: “L’Espresso è colui che ha saputo esprimersi, da oggi rilanciamo pensando di far esprimere tutti”.
Prima di tutto questo, il Comitato di redazione ha chiesto un piano editoriale al direttore Lirio Abbate, che aveva preso il posto del dimissionario Damilano ed è stato riconfermato da Iervolino (non si sa per quanto tempo). Il direttore non ha ancora risposto.
Professione Reporter
(nella foto, Danilo Iervolino)
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