Tempi duri per i giornalisti in campagna elettorale. Si comincia con l’episodio tra Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia e Senio Bonini, Tg1.
L’8 agosto, durante lo spazio del primo mattino del Tg1, mentre Crosetto parlava del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Bonini interviene: “Però Fratelli d’Italia ha votato 5 volte no sul PNNR all’inizio, questo lo dobbiamo ricordare”.
Crosetto ribatte: “Lei faccia il conduttore, non faccia la parte”.
“No – controreplica il giornalista – io faccio il conduttore e richiamo alla memoria, poi le chiedo un commento”.
Crosetto ribadisce: “No, no, no, non si schieri troppo… FdI ha votato 5 volte contro in Europa indicando come problematica quelle cose che poi sono state cambiate”.
Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai, ha definito quelli di Crosetto “toni e metodo sbagliati”. “Se va in Tv, Guido Crosetto deve accettare l’ovvio che un giornalista faccia domande, ricordi fatti, chieda spiegazioni”, ha sottolineato Usigrai. “Oggi a Tg1 mattina Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, non ha capito che era ospite di un programma di informazione di servizio pubblico e non ad un comizio. Fare domande non è di parte, se ne facciano una ragione quanti vorrebbero un’informazione schierata e plaudente; le giornaliste e i giornalisti della Rai continueranno a fare il loro lavoro anche in questa campagna elettorale, con lo stesso rigore e professionalità con cui stanno raccontando la guerra, la pandemia o la cronaca quotidiana”, ha concluso Usigrai.
Vittorio Di Trapani, ex segretario Usigrai su Twitter ha scritto: “Lei faccia il conduttore, non la parte”. @GuidoCrosetto, è esattamente quello che @seniobonini ha fatto: il giornalista. E i giornalisti non danno la parola, fanno domande, ricordano fatti, fanno fact-checking. Vuol dire ‘schierarsi’? Si. Ma dalla parte dell’informazione”.