Novembre 2017-novembre 2022, in questi cinque anni Donatella Stasio è stata capo dell’ufficio stampa e portavoce della Corte Costituzionale. Cinque anni nei quali, con sei presidenti (Paolo Grossi, Giorgio Lattanzi, Marta Cartabia, Mario Rosario Morelli, Giancarlo Coraggio, Giuliano Amato) ha contribuito a portare la Corte fuori dall’austero Palazzo della Consulta e ad avvicinarla ai cittadini. Ha dimostrato come il giornalismo e la comunicazione possano aggiungere valore e “riscoprire” istituzioni e imprese.
conoscenza consapevole
Comunicati, conferenze stampa, podcast, App, social, Annuari per spiegare le decisioni prese dalla Corte Costituzionale, affinché chiunque possa conoscerle, condividerle o criticarle in modo consapevole. La promozione dei “Viaggi in Italia”: membri della Corte nelle scuole e nelle carceri, ideati dal Presidente Paolo Grossi, i giudici nel carcere minorile di Nisida e i ragazzi di Nisida in visita alla Corte, i giudici a Rebibbia, a San Vittore, al carcere di San Gimignano. La “Libreria dei podcast”, che contiene titoli come “Sentenze che ci hanno cambiato la vita”, La Corte Costituzionale e la sua storia”, “La Costituzione raccontata dai giudici”. La mostra fotografica “Il volto della Corte”. Il concerto “Il sangue e la parola”, sulla piazza del Quirinale, esecuzione di un’opera di Nicola Piovani dalle Eumenidi di Eschilo. E’ avvenuto tutto questo nei cinque anni alla Corte. Stasio, laureata in giurisprudenza, è stata giornalista per 33 anni al Sole 24 Ore, dove si è occupata di politica giudiziaria.
dovere di trasparenza
Ha scritto su Facebook, quando alla fine dei cinque anni ha lasciato la sua postazione: “La Corte costituzionale esercita poteri incisivi, che cambiano la vita delle persone (in ogni ambito: sociale, economico, istituzionale) e questo impone un particolare dovere di trasparenza, accessibilità, accountability: è quello che abbiamo cercato di costruire in questi anni anche con la comunicazione istituzionale”.
“In questi cinque anni -ha scritto Liana Milella de la Repubblica- abbiamo vissuto, con progressiva sorpresa e meraviglia l’incredibile trasformazione del giudice delle leggi. Da casa dei silenzi a casa della trasparenza. Da chiuso ‘sentenzificio’ a palazzo di vetro della Costituzione. Indimenticabile quel giorno a Rebibbia, detenuti e giudici di fronte per la prima volta per il viaggio della Corte nelle carceri, e le domande dei primi ai secondi, da pari a pari. E le tante sentenze che prendevano vita grazie ai tempestivi comunicati scritti da Donatella, che rendevano le decisioni giuridiche comprensibili e appetibili. E il viaggio nelle scuole: i giovani hanno a scoperto cos’era la Carta e cos’era la Consulta. C’ero anch’io – quella notte del 22 luglio 2022 – in piazza del Quirinale ad ascoltare il concerto del maestro Piovani. Ed era bello vedere la chioma di Sergio Mattarella in prima fila, bello vederlo uscire dal Quirinale e mescolarsi tra la gente, bello ascoltare gli applausi convinti”.
Professione Reporter
(nella foto, a sinistra Donatella Stasio con Marta Cartabia, prima donna presidente della Corte Costituzionale)