Credo che La Stampa abbia fatto un lavoro splendido, soprattutto pubblicando il testo del “cliente” delle prostitute uccise a Roma. Ma anche dando spazio alle voci di protesta. Ha fatto quello che molti giornali non fanno: ha indagato la realtà, anche se c’è chi quella realtà la detesta. Però detestare qualcosa non significa che non esista. Infatti, evidentemente, la prostituzione esiste e prospera.
Mi ricordo, tra fine anni ’70 e ’80, un programma TV (Rai, credo) che suscitò un putiferio: raccontava i clienti delle prostitute con una telecamera nascosta. Se ne parlò per settimane. Non basta certo scandalizzarsi per la prostituzione e fare finta che non esista, come il nostro perbenismo di ritorno ci fa fare. Giusto indagare. Anzi, i giornali dovrebbero sollecitare i clienti delle prostitute a parlare, a raccontare di più. Oppure possono lasciare il campo libero alla Zanzara, che infatti ha successo, ma lo fa a modo suo.
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