di ANGELA PADRONE
Mentre sui giornali non-sportivi d’Italia si parla dei Mondiali in Qatar solo per criticarne gli evidenti difetti e la scorrettezza “politica”, in Gran Bretagna il dio calcio trionfa. E i giornali perdono il famoso à-plomb. L’Inghilterra lunedìì 21 novembre ha giocato contro l’Iran, e l’ha battuta 6-2. Gli iraniani, però hanno veramente fatto spettacolo e hanno guadagnato la ribalta in molte parti del mondo.
Prima il capitano della squadra iraniana ha fatto una dichiarazione pubblica per dire che lui appoggia quelli che in patria protestano contro il regime e rischiano la vita. Poi tutta la squadra ha ascoltato in silenzio l’inno nazionale e non lo ha cantato, in aperta protesta contro il regime. Infine, i tifosi iraniani sugli spalti hanno srotolato un gigantesco striscione con le parole “Woman, Life, Freedom”, che è arrivato sulle prime pagine dei giornali italiani, ma anche di quelli spagnoli, tedeschi e francesi.
paese in estasi
In Gran Bretagna, però non se ne sono accorti. Il Daily Mail , campione di vendite tra i giornali popolari, dedica tutta la prima pagina ai “leoni inglesi” e al Paese in estasi, con dovizia di tifose femmine in visibilio. Anche il Mirror esalta la vittoria inglese, anche se le foto che pubblica in prima sono solo di giocatori (inglesi). Attenzione, perché qui si puntualizza in un catenaccio che l’Inghilterra ha ottenuto una vittoria fantastica, “dopo che la Fifa ha proibito la fascia ‘OneLove’ al braccio, mostrando così il vero volto del regime del Qatar”. Quindi non sono insensibili alle istanze “politiche”.
Ma l’Iran non appare. Neanche sul Daily Express. E l’Independent segue la stessa linea: grande foto del giocatore inglese teenager Jude Bellingham dopo aver segnato, e titolo secco sui sei gol i dell’Inghilterra. La parola Iran è solo l’ultima della didascalia. Perfino il Financial Times non fa niente di diverso: grande foto di giocatori inglesi che esultano, e titolo sul gesto mancato della Fifa in difesa dei diritti Lgbtq+. Qui l’Iran non è citato proprio, neanche come avversario, almeno nel titolo. E così fa anche The Sun, che titola con un grande “Hurrà” in copertina. Stessa storia per The Times, che però si distingue perché sceglie di pubblicare un’enorme foto del capitano del Wales, squadra tornata in coppa del mondo dopo 64 anni, che ha strappato un pareggio con gli Usa. Vabbè. L’Iran non è nominato, se non nell’articolo, e solo per dire che è stato sconfitto dalla nazionale inglese. Fa la stessa scelta anche il quotidiano “i”, che però sottolinea nel titolo la “sconfitta” sulla fascia al braccio.
le “loro donne”
L’unico dei grandi giornali che si è accorto dei giocatori e dei tifosi iraniani che rischiano la vita, è stato il Guardian, che in prima celebra la vittoria dell’Inghilterra ma pubblica a tutta pagina lo striscione dei tifosi “Woman, Life, Freedom”, e scrive un commento sull’Iran: “Per loro questa era ben più di una partita di calcio”. Devono essere strani i lettori del Guardian.
Bello invece scoprire la prima pagina di Metro, free press in versione inglese. Dedica il titolo principale al “coraggio dei leoni” (gli inglesi, I suppose). Ma una buona parte della pagina è un omaggio all’altro coraggio, quello della squadra e dei tifosi iraniani: “Mentre noi facciamo retromarcia sul caso della fascia al braccio, la squadra iraniana prende posizione in difesa delle donne”. Veramente dice “delle loro donne”. Ma, si sa, nessuno è perfetto.
(nella foto, lo striscione sugli spalti a Doha)