Nessuna decisione presa senza aver consultato i rappresentanti sindacali.L’organizzazione del lavoro de la Repubblica non cambierà prima delle trattative previste dal contratto. Il Direttore Maurizio Molinari (con il vicedirettore Carlo Bonini) ha incontrato il Cdr di Repubblica appena eletto e ha dato queste rassicurazioni. Il piano sarà condiviso con il Cdr e la redazione, passo passo.
Al momento si è sciolta la tensione degli ultimi tempi e il Cdr ha deciso di sospendere lo sciopero delle firme, in atto da sabato 29 ottobre.
Il Cdr ha proposto l’istituzione di una figura di garanzia a tutela dei buoni rapporti all’interno della redazione, che sarà chiamata “Referente dei Diritti e del comportamento”. Una persona alla quale ognuno può segnalare eventuali episodi di prevaricazione o discriminazione. La Direzione ha accettato. Il Comitato di redazione ha individuato in Maria Novella De Luca la Referente.
inizio del 2023
Non c’è alcun piano di riorganizzazione del lavoro -hanno assicurato Direttore e Vicedirettore- ma solo un progetto per il futuro al giornale, che prevede l’accelerazione sul digitale (in ottobre, hanno detto Molinari e Bonini, Repubblica è sempre in testa sul Corriere della Sera con 5 milioni di utenti unici). Ai due vicedirettori Francesco Bei e Carlo Bonini è stato affidato l’incarico di incontrare tutti i desk e i redattori dei settori e delle redazioni locali; dopo questi incontri, nuovo confronto con Direttore e Cdr, nell’ultima settimana di novembre, poi il Direttore presenterà il piano e il Cdr lo porterà all’assemblea di redazione. Nelle intenzioni della Direzione, il nuovo piano dovrebbe partire all’inizio del 2023, contestualmente all’entrata in funzione del nuovo sistema editoriale. L’idea del Direttore è – sul modello di Le Monde, The Guardian e altri quotidiani internazionali – di impiegare più forze e più tempo nel digitale. E la carta? Diventerà un giornale identitario, “il più bello e profilato possibile”, nella consapevolezza che la discesa delle copie difficilmente verrà arrestata.
Il Cdr ha chiesto perché nell’intervista rilasciata alla Direttrice di Prima, Molinari non abbia contestato la domanda in cui si esprimono giudizi poco lusinghieri sui colleghi della redazione economia (definita “moscia”). Secondo il Direttore è stata riportata solo una parte della sua risposta: non si riconosce nei giudizi espressi ed è disponibile a chiedere una rettifica.
Galbiati, il ritorno
Il Direttore ha detto che non è previsto un trasferimento della redazione di Affari&Finanza a Milano. Ma Walter Galbiati, tornato a Repubblica come coordinatore dell’economia, dopo averla lasciata con un incentivo nel 2019, lavorerà principalmente da Milano, e a Milano si trova il responsabile del settimanale Roberto Rho.
Quest’estate è stata condotta un’analisi sui lettori che acquistano il giornale di carta ed è emerso che coloro che lo hanno abbandonato lo avrebbero fatto “non perché il giornale non è di sinistra, non perché il direttore non ha una linea condivisibile o l’editore non piace, ma perché i lettori cercano un giornale che non sia solo un quotidiano di informazione ma li guidi nell’interpretazione del presente”. Sulla base di questa indicazione è stata dunque creata la pagina delle idee sulla crisi del Pd e si sta ragionando come estenderla ad altri temi sociali o del lavoro. Il direttore ritiene che “il governo di destra è un’occasione straordinaria, dal momento che Repubblica è considerata dai lettori l’unico baluardo”.
sostituzioni maternità
Finito lo stato di crisi al 31 ottobre, la direzione ha assicurato che le sostituzioni maternità saranno garantite già dal mese in corso. Il Cdr ha chiesto se, ora che è terminato lo stato di crisi, sono previste nuove assunzioni di giornaliste e giornalisti che oggi lavorano con i cosiddetti jobs act. E’ stato quindi illustrato il metodo di selezione: ogni capo di redazione ha segnalato al Direttore i nomi, inserendoli in tre diverse fasce. La prima fascia è il bacino principale delle assunzioni a discrezione dei capi di redazione, che hanno generalmente privilegiato l’anzianità di servizio unita al merito.
Il Cdr – in linea con quello precedente – ha posto il caso della redazione di Torino, finora l’unica che non ha avuto alcun assunto, nonostante i vari prepensionamenti.
Il Cdr ha sottolineato come buona parte del malcontento della redazione sia dovuto al non sentirsi da troppo tempo coinvolta nella costruzione dei contenuti. E ha lamentato un sempre maggiore crescente distacco, anche fisico, tra la Direzione e l’ufficio centrale e chi scrive. La Direzione ha dato disposizione che da subito venga inviato a tutti i giornalisti il link per collegarsi alla riunione in modo da poter ascoltare le valutazioni della Direzione sul lavoro fatto, i temi del giorno in discussione, le indicazioni ai settori. Tranne in casi eccezionali, tuttavia, non sono previsti interventi da parte di chi è in ascolto, “poiché la riunione resta un momento operativo tra direzione, ufficio centrale e desk”.
Professione Reporter
(nella foto, il Vicedirettore de la Repubblica, Carlo Bonini)