Sette giornalisti su dieci sono convinti che esista un problema di salute mentale nella loro professione in generale, mentre una percentuale tra il 24 e il 35 confessa di soffrire personalmente di problemi gravi o abbastanza gravi. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato in Spagna dall’Apm, l’Associazione della Stampa di Madrid, che ha deciso quest’anno di dedicare un focus allo stato di salute mentale dei giornalisti e degli operatori della comunicazione. La notizia è ripresa da Agi, che cita Efe.
“sorprendenti e preoccupanti”
I dati dell’indagine sono ricavati dalle risposte di oltre ottocento giornalisti. L’Apm le definisce “sorprendenti e preoccupanti”.
Una buona metà degli interpellati -sia nei mezzi di comunicazione, sia nella comunicazione d’impresa, sia dipendenti sia autonomi- ammettono di soffrire con una certa intensità di alcuni tra i sintomi abitualmente collegati allo stato di salute mentale, come stress, ansietà o affaticamento, disturbi del sonno o depressione.
privi di idee
Il 78% dei giornalisti contrattualizzati ha sofferto di stress, il 72% di affaticamento, il 62% di ansia e disturbi del sonno, il 54% di difficoltà di concentrazione, il 23% di depressione e il 61% di problemi di vista. Inoltre, il 31% si è sentito privo di idee e ha denunciato problemi nel fare fronte al lavoro, il 26% si è sentito solo e senza nessuno che lo aiutasse e il 22% sopraffatto dalla tecnologia.
Qual è l’origine dei disagi psicologici? Secondo i giornalisti va ricercata nelle condizioni generate dalla precarietà lavorativa, mentre per i comunicatori deriva, soprattutto, da problemi insiti alla loro stessa attività.