Giorgia Meloni, giornalista professionista iscritta all’Ordine del Lazio dal 16 febbraio 2006, inaugura domenica 4 dicembre una rubrica sulla sua pagina Facebook dal sapore giornalistico.
La rubrica si chiama “Gli appunti di Giorgia”, Meloni promette che sarà settimanale e la spiega così: “Io mi scrivo tutto, le cose che devo fare e quelle che devo ricordare, quello che penso, quello che faccio. Voglio perciò aprire il mio quaderno di appunti a tutti, non ho problemi a farlo”. E mostra il quaderno blu con l’elastico, con le lettere di “Giorgia” in verticale. Indossa un tailleur nero, sopra una blusa bianca a girocollo, i capelli raccolti in una coda. Dietro c’è un tavolo con tre finti alberelli, verde, bianco e rosso. Il lungo video post è montato con cura, completo di inserti scritti e filmati.
poco “politichese”
L’aspetto principale è il tono, non affettato, né corrivo. Molto colloquiale e molto poco “politichese”. Linguaggio comprensibile a tutti, argomentazioni semplici. Diremmo: impostazione giornalistica. Anche se si tratta qui di un genere assai poco giornalistico, perché la Presidente del Consiglio parla senza contraddittorio. Mette in atto quella che si chiama “disintermediazione”, vale a dire il politico che si rivolge direttamente ai cittadini, senza la mediazione dei giornalisti, che possono fare domande, contestualizzare, contestare, sottoporre a verifica.
Meloni è stata già contestata nelle prime conferenze stampa per le poche domande concesse.
mafia e priolo
Nel primo appuntamento che dura quasi ventidue minuti, c’è il racconto di quanto ha realizzato il governo nel primo mese e mezzo di vita. Quindi, “sono contenta che il primo provvedimento del governo sia stato contro la mafia: per non eliminare del tutto il carcere ostativo, nato da un’iniziativa di Falcone e Borsellino”. Poi, il provvedimento contro i rave illegali, “perché è finita l’epoca in cui si fa finta di non vedere chi agisce nell’illegalità”. I trenta miliardi per difendere le imprese e le famiglie dal caro energia e le nuove concessioni per le estrazioni in mare, in cambio di prezzi bassi del gas per le imprese italiane. Gli incontri con 30 capi di Stato e di governo. Gli interventi per gli abitanti di Ischia, processi e tasse sospese. La messa in sicurezza della raffineria di Priolo, in Sicilia, con diecimila occupati.
evasione fiscale
Poi la “manovra”. Ci sono le risposte, punto per punto, ad alcune critiche. Meloni mostra di aprire il quaderno a caso. Si comincia con il “tetto al contante”, portato a 5000 euro, “perché altrimenti sfavorisce la nostra economia, dato che Paesi come la Germania e l’Austria non ce l’hanno e quindi chi ha contanti può preferire spenderli lì”. E’ inoltre “falso che un tetto alto favorisca l’evasione fiscale, perché così chi ha soldi in contanti li spenderà”, viceversa potrebbe usarli per spese in nero.
L’obbligo del Pos solo dopo i 60 euro: “la moneta elettronica è gestita dalle banche, è un servizio privato che costa ai commercianti. Ma vedremo, i 60 euro possono anche diventare meno in Parlamento.
lavorare e rubare
Il reddito di cittadinanza. Viene mostrato un filmato da “Zona Bianca” su Rete 4 in cui una percettrice di reddito dice che se glielo tolgono andrà a rubare. E Meloni: “Tra reddito e rubare non viene citata l’opzione lavoro. Noi vogliamo creare lavoro perché il lavoro ti può portare ovunque, mentre il reddito di cittadinanza ti lascia lì dove sei. Non sono come quei politici che danno il reddito e poi alle elezioni ti chiedono qualcosa indietro. Non voglio che la gente sia costretta a votarmi, voglio che mi voti per scelta”.
Appuntamento fra una settimana, “per spiegare le ragioni per cui facciamo le scelte, puntualizzare questioni, rispondere a domande”.
Professione Reporter
(nella foto, Meloni mostra gli Appunti su Facebook)
Disintermediazione: sost. femminile che indica lo spirito del tempo: stare tutti “ben allineati e coperti” e la fine del giornalismo professionale.