A poche settimane di distanza da la Repubblica, il Corriere della Sera si avvia ad attuare il digital first.
Tutta l’attenzione sull’edizione online, con la carta a fare da ancella.
Gli inviati sui grandi fatti di cronaca e politici dovranno preoccuparsi innanzitutto della copertura sul web.
Gran parte del lavoro dei giornalisti spostato alle prime luci del mattino.
La collocazione dei pezzi sulla prima pagina di Google (Seo) e i contatti registrati da ciascun pezzo (Analytics) assumono importanza basilare.
dubbi e domande
Il Direttore Luciano Fontana ha presentato il suo “Piano Digitale” al Comitato di redazione, il Cdr lo ha girato ai redattori che esprimeranno via mail dubbi e domande. Il Direttore entro gennaio andrà in assemblea, e risponderà, chiarirà.
Obiettivo del “Piano digitale” “è la costruzione di un sistema ‘digital first’ in cui il lavoro sulla carta sarà parte essenziale e complementare”. Tutte le edizioni locali dovranno diventare competitive sul digitale, in ogni parte del Paese, anche in virtù del fatto che dal 1° gennaio cento giornalisti dei dorsi locali entreranno a far parte della redazione del Corriere. Andranno studiati format editoriali nuovi, sfruttando le potenzialità di interattività del web. Sarà potenziata l’attività video, di cronaca, di inchiesta e di approfondimento, sia sul sito, sia nei formati utili per i social network. Saranno programmati prodotti e attività dedicati agli abbonati. Verrà costituito un nucleo redazionale dedicato alle attività Seo (posizionamento nelle ricerche Google), social e Analytics (i contatti di ciascun pezzo), con un responsabile dentro il desk di Corriere.it. Tutti i dati sul giorno precedente e le indicazioni per il giorno presente saranno illustrati e condivisi nella riunione del mattino.
turno strategico
Per fare questo, cambia l’organizzazione del lavoro. Strategico diventa il turno che parte alle 7 del mattino: dovrà essere coperto da almeno il 40 per cento dei giornalisti, nelle diverse redazioni. Alle 7 ci si dovrà presentare con una completa offerta di idee. Si dice nel Piano che “dobbiamo recuperare nei tempi di caricamento lo svantaggio rispetto al principale concorrente”.
La riunione del mattino si occuperà principalmente di programmare il lavoro giornalistico digitale, decidendo quali sono le scelte riservate alla carta. Le pagine di carta saranno caricate per metà prima di pranzo. Le ribattute notturne saranno limitate a cambiamenti fondamentali, mentre tutti gli aggiornamenti saranno destinati al web. Gli inviati devono avere come loro primo riferimento il lavoro sul web.
postazioni in sede
Il lavoro spostato al mattino presto sarà facilitato dalla possibilità dello smart working (o lavoro agile). Su questo l’accordo è già in vigore. Durerà in via sperimentale per sei mesi, dal 1° gennaio al 31 giugno (in realtà questo giorno non esiste). Per tutta la redazione si prevede 80 per cento in presenza e 20 per cento a casa (per i genitori con figli sotto i 14 anni, caregiver, amministratori di sostegno, lavoratori fragili la quota sale al 25 per cento). Lo smart è volontario: chi non ne fa richiesta lavorerà per il 100 per cento in presenza. La prestazione in smart deve essere svolta in un luogo che permetta di raggiungere la sede in modo tempestivo. Ogni giornalista conserva la propria postazione in sede. Il periodo della connessione in lavoro agile non potrà eccedere l’orario di lavoro previsto dal contratto nazionale di lavoro.
Professione Reporter
(nella foto, il Direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana)