Quando i giornalisti fanno anche altro.
Flavia Filippi, da molti anni al Tg de La7 ha fondato “Seconda Chance”, assieme all’autrice e documentarista Alessandra Ventimiglia Pieri e alla titolare di Ethicatering, Beatrice Busi Deriu. Un progetto per aiutare gli imprenditori e i detenuti ad incontrarsi. I primi danno lavoro ai secondi. Grazie a una legge -è di 22 anni fa, ma è poco conosciuta- che permette alle aziende di ottenere un credito d’imposta di 6.000 euro l’anno.
Filippi è stata una sportiva, una forte tennista-baby, ha seguito per anni lo sport come giornalista, ora si occupa di cronaca giudiziaria. Con l’Associazione del Terzo Settore, che ha costituito a luglio 2022, procura posti di lavoro a detenuti, ex detenuti, familiari di detenuti, facendo conoscere alle aziende le agevolazioni fiscali e contributive previste dallo Stato con la legge voluta dal partigiano Carlo Smuraglia. In un anno “Seconda Chance” ha trovato 160 offerte di lavoro. Tutte all’interno del Protocollo d’intesa firmato con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
baristi e falegnami
Agli imprenditori vengono proposti baristi, lavapiatti, cuochi, pasticcieri, camerieri, addetti alle pulizie, gastronomi, pizzaioli, commis, scaffalisti, magazzinieri, macellai, muratori, elettricisti, idraulici, falegnami, giardinieri. E anche laureati. A Padova a metà marzo c’è stato un colloquio tra una azienda di informatica e un detenuto con tre lauree, che aveva scritto all’associazione. Il colloquio è andato bene.
Quali sono le regole? I detenuti -prossimi al fine pena- possono svolgere attività lavorativa sia dentro che fuori dal carcere. Per assumerli è necessario stipulare una convenzione con la Direzione dell’istituto penitenziario e presentare una dichiarazione d’interesse alla direzione del carcere. La durata del contratto deve essere di almeno 30 giorni e la retribuzione non inferiore a quanto previsto dai contratti collettivi.
I numeri generali sono molto bassi: a fine giugno 2022 i detenuti al lavoro erano solo il 4,5 per cento dei presenti negli istituti (2.473 su 54.841) e l’impegno di “Seconda Chance” è di farli crescere.
persone migliori
Racconta Filippi: “Facciamo leva sul credito d’imposta di 520 euro al mese sulla busta paga del dipendente e sul fatto che tendendo una mano a un detenuto a fine pena (che si viene a scegliere in carcere con noi) ci si sente, o meglio si diventa, persone migliori. Ottenendo anche una bella pubblicità gratuita su giornali e siti, come si può verificare dalla nostra portentosa rassegna stampa”.
In questi giorni sono in corso le selezioni dei candidati per i prossimi colloqui. Già sono state portate due imprese edili, la Fabbrica di san Pietro e tre ristoratori a Rebibbia, Gruppo Axcent a Secondigliano e a Bollate, lo chef Filippo La Mantia a Opera. E’ stato accompagnato EPM, leader nell’efficientamento energetico, nel carcere di Torino. Altri colloqui a Rimini e a Pescara. Acqua Vera ha scelto due detenuti di Frosinone. McDonald’s ha fatto colloqui in due carceri e sta per farne altri a Milano. Joule (logistica per Conad Nord Ovest) ha assunto 4 detenuti a Civitavecchia e 4 a Cagliari, Nespresso ne ha assunti due a Monza. Stanno assumendo detenuti aziende di Bologna, Grosseto, Agrigento, Ospedaletti. E’ stato appena appena chiuso un accordo con Ance Toscana, che sarà replicato in altre regioni. Detenuti seguiti da “Seconda Chance” lavorano all’Istituto Superiore di Sanità, da Terna, alle Serre, nei locali del Gruppo Palombini e in molte altre aziende.
sacchi per vele
L’associazione porta lavoro anche all’interno degli Istituti: a Viterbo 7 detenuti lavorano in sartoria, utilizzando vele riciclate per produrre sacchi per vele e borsoni per conto della veleria di Prato MilleniumTech.
Sono in corso iniziative con Technogym. E con Plastic Free è in partenza un piano per abbattere la plastica nel carcere di Bologna. A maggio, una giornata ecologica per far collaborare detenuti e ambientalisti, come è già avvenuto sulla spiaggia di Sabaudia con i detenuti di Frosinone.
“Seconda Chance” accompagna anche gli imprenditori a vedere i locali vuoti e abbandonati dei penitenziari: c’è la possibilità di prenderli in comodato d’uso gratuito per fare impresa lì dentro. Offrendo quel tipo di occupazione ai detenuti si risparmiano ingenti somme e i contributi si abbattono del 95 per cento.
Poi, lo sport: la FIP ha appena dato l’ok per costruire un campo da basket a Secondigliano, la FIT costruirà un campo da tennis a Rebibbia. E le attività ricreative: un corso di musica con il rapper The Niro, uno di gelateria con Andrea Fassi a Roma, corsi di scacchi, di giornalismo, di trucco, di arte, di pasticceria.
Professione Reporter
(nella foto, Flavia Filippi, terza da sinistra, in occasione di un incontro di calciotto tra detenuti nel carcere romano di Rebibbia, con ex calciatori e giornalisti)