Dopo decenni di gloriosa storia sindacale, di Comitati di redazione forti e influenti, al Corriere della Sera stanno per cambiare le regole che portano all’elezione dei rappresentanti sindacali.
Riassunto breve: Roma perde uno dei due rappresentanti (erano uno per l’Ufficio di corrispondenza, l’altro per Cronaca di Roma), le redazioni dei “Corrierini” locali (Trentino-Alto Adige, Veneto, Bologna, Firenze, Napoli, Bari) ne acquistano uno, che rappresenta tutti. Le redazioni di Milano e lombarde mantengono i loro tre membri. Vengono istituiti i fiduciari, uno per ogni redazione, che affiancheranno il Cdr per le questioni relative alle loro redazione e non per i casi di carattere generale.
dimissioni ed elezioni
Il nuovo regolamento, frutto del lavoro di otto giornalisti incaricati dal Cdr (3 di Milano, 2 di Roma, 3 per le redazioni locali), sarà ora illustrato martedì 23 maggio in assemblea e poi sottoposto a referendum in redazione. Se approvato, l’attuale Cdr di dimetterà e si andrà alle elezioni con il nuovo sistema. Il regolamento entrerà in vigore solo se accettato dalla maggioranza degli aventi diritto. Il regolamento sarà utilizzato per una tornata elettorale. Sei mesi prima delle elezioni successive, l’assemblea valuterà l’efficacia alla prova dei fatti e deciderà se stabilizzarlo, prolungare la sperimentazione o modificarlo.
L’esigenza di rivedere le antiche norme è dovuta all’inserimento nella redazione del Corriere dei circa 100 giornalisti delle redazioni dei “Corrierini”. Il nuovo regolamento si prende alcune libertà rispetto al Contratto nazionale, che prevede un Cdr vero e proprio composto da tre membri più altri rappresentanti per ciascuna redazione locale composta da dieci o più giornalisti. Rispettando questo dettato, il nuovo Cdr sarebbe stato composto da dieci o più giornalisti.
cinque membri
Ecco, nello specifico il nuovo testo.
Il Cdr è la rappresentanza sindacale del Corriere della Sera in ogni sua espressione: carta, online, video, cronache locali, redazioni centrali e di corrispondenza. I suoi compiti sono quelli definiti dall’articolo 34 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico.
“Tenuto conto delle specificità della redazione in tutte le sue articolazioni, al fine di garantire rappresentatività e coesione dell’azione sindacale”, il Comitato di redazione è composto da 5 membri eletti su base territoriale. Tre sono eletti dai giornalisti delle sedi della Lombardia (Milano, Bergamo e Brescia) tra i candidati delle stesse redazioni; uno dai giornalisti della sede di Roma (Ufficio di corrispondenza e Cronaca di Roma) tra i candidati della stessa sede; uno dai giornalisti delle restanti cronache locali, tra i candidati di tutte le sedi delle cronache stesse.
Consulta dei fiduciari
Al fianco del Cdr è costituita la Consulta dei fiduciari. Della Consulta faranno parte un fiduciario per le redazioni del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Verona), un fiduciario per ogni altra cronaca locale, Roma compresa, che abbia almeno 10 giornalisti con diritto di voto, un fiduciario per l’Ufficio di corrispondenza di Roma, un fiduciario eletto insieme dalle cronache locali che hanno ciascuna meno di 10 giornalisti con diritto di voto, un fiduciario in rappresentanza dei collaboratori ex articoli 2, 12, 36 del contratto nazionale.
Il fiduciario si occupa dell’ordinaria amministrazione sindacale del proprio ambito di rappresentanza: organizzazione del lavoro, ferie, orari e ambiente di lavoro. Condividendo sempre le proprie iniziative con il Cdr, che rimane titolare unico dell’azione sindacale. Dall’ordinaria amministrazione sindacale sono escluse le questioni inerenti organico, compensi, prodotto e linea editoriale. Il fiduciario si fa interprete presso il Cdr delle istanze dei colleghi rappresentati e informa i colleghi degli orientamenti del Cdr. I fiduciari convocano l’assemblea del proprio ambito di rappresentanza almeno due volte l’anno, dandone comunicazione e indicando l’ordine del giorno al Cdr.
singola cronaca
Quando la materia del confronto sono gli organici e/o le scelte editoriali che riguardano una singola cronaca locale o i collaboratori, il fiduciario affianca il Cdr al tavolo con azienda/direzione. Quando il tavolo riguarda, su qualunque materia, più di una cronaca locale in modo trasversale o il giornale nel suo complesso, al tavolo siederà solo il Cdr.
Ogni sei mesi il Cdr convoca la Consulta dei fiduciari per fare il punto sul confronto sindacale nell’ufficio di corrispondenza, nelle cronache locali e con i collaboratori. La Consulta potrà a sua volta chiedere in qualunque momento un incontro con il Cdr, su richiesta di almeno quattro quinti dei suoi membri.
I membri della Consulta dei fiduciari saranno eletti dopo l’elezione del Cdr ed entro 10 giorni dal voto, ciascuno all’interno della propria redazione e con gestione autonoma del voto, che sarà in ogni caso segreto. Ciascuno resterà in carica per la durata del mandato del Cdr.
delegati di settore
Viene inoltre costituita la Consulta sindacale dei delegati, composta dalla Consulta dei fiduciari, da un delegato per ciascun settore omogeneo a Milano, un delegato per l’Ufficio di corrispondenza di Roma, un delegato per la Cronaca di Roma, un delegato per ciascuna cronaca locale con meno di 10 aventi diritto al voto. I delegati sono eletti separatamente dai redattori di ciascun settore con votazione segreta dopo l’elezione del Cdr ed entro 10 giorni dal voto.
Compito della Consulta dei delegati sarà trasferire le informazioni che arrivano dal Cdr alla redazione e contribuire con proposte e attività all’azione sindacale.
La Consulta dei delegati sarà convocata dal Cdr almeno due volte l’anno (una di queste in concomitanza con la presentazione del bilancio del gruppo). Il Cdr sarà a sua volta tenuto a convocare la Consulta dei delegati su richiesta di almeno i quattro quinti dei suoi membri.
compattezza e unità
Le Assemblee ordinarie di tutto il corpo redazionale sono convocate dal Cdr almeno due volte in un anno.
L’Assemblea straordinaria può essere convocata dal Cdr in casi di urgenza anche con meno di 24 ore di preavviso. L’Assemblea straordinaria è convocata dal Cdr anche su richiesta motivata della redazione, avanzata da almeno il 20 per cento degli aventi diritto al voto.
Gli otto “commissari” (Antonella Baccaro, Lavinia Di Gianvito, Andrea Nicastro, Rita Querzé, Mauro Bonciani, Paolo Grassi, Elisabetta Soglio, Alessandro Zuin) che hanno redatto il regolamento da sottoporre al referendum spiegano che, secondo l’articolo 34 del Contratto di lavoro, con l’arrivo dei colleghi delle redazioni locali, il Cdr del Corriere sarebbe dovuto arrivare a più di 10 membri. Hanno dunque valutato che questa composizione indebolirebbe la rappresentanza sindacale, mentre occorrono compattezza e unità d’intenti soprattutto in un momento di grave crisi del settore, che ha reso le aziende editoriali intransigenti, combattive e meno disponibili alla trattativa.
Aggiungono che il contratto nazionale resta il punto di riferimento più solido, ma oggi un Cdr dispersivo dal punto di vista numerico minerebbe l’efficacia della sua azione. Di qui la proposta di derogare dal contratto. Sperano infine che la Federazione della Stampa e le Associazioni regionali di categoria condivideranno lo spirito della proposta. Vedremo.
Professione Reporter
(nella foto, Raffaele Fiengo, negli anni ’70 e ’80 leader sindacale del Corriere della Sera)