Rapina a mano armata in pieno giorno nel quartiere Appio, a Roma. Due banditi, uno con parrucca e baffi, l’altro con un cappuccio calato sul volto, hanno fatto irruzione, alle 14 del 3 maggio, nell’ufficio postale di via Arrigo Davila. Hanno portato via duecentomila euro in contanti.
Caratteristica principale dell’evento: la Questura non ha comunicato nulla ai giornalisti, come ormai avviene spesso, anche in seguito alle disposizioni della cosiddetta legge Cartabia. Il Messaggero ha saputo la notizia attraverso sue fonti e ha pubblicato con il titolo: “Roma, terrore alle Poste per una rapina in pieno giorno”. Il black out informativo appare aprticiolarmente grave data la pesantezza -e forse la serialità- dell’evento.
telefonini a terra
I due banditi sono entrati all’interno ed hanno subito estratto le pistole. “Nell’ufficio -si legge sul Messaggero- è calato il terrore: c’erano almeno una ventina di persone. I rapinatori hanno obbligato le persone a sdraiarsi per terra. Hanno anche preteso che gli ostaggi gettassero a terra i telefonini in modo che nessuno potesse chiamare i soccorsi. Il colpo è durato una ventina di minuti. I due hanno fatto il ‘blitz’ quando una delle casseforti era aperta. Non c’è dubbio che si tratti di professionisti. Devono avere studiato a lungo il piano anche con sopralluoghi davanti alle Poste. Il colpo è filato liscio come l’olio. Sul posto è arrivata la polizia con diversi equipaggi. Sono stati istituiti dei posti di blocco, ma non hanno dato l’esito sperato. Ora gli investigatori stanno indagando in più direzioni”.
buon italiano
Non sarebbe il primo colpo dei due banditi. In altre parti della città si sono verificate rapine ad esercizi commerciali identici a quello alle Poste di via Davila. I banditi, davanti gli ostaggi, avrebbero parlato un buon italiano. Gli agenti hanno acquisito le immagini delle telecamere delle Poste. E saranno analizzate quelle delle altre telecamere della zona: potrebbero avere inquadrato i due prima che si coprissero il volto.
Il Messaggero riporta anche alcune testimonianze dirette: “Ho avuto una paura fottuta – racconta un’anziana che stava alle Poste per ritirare la pensione – Mi sono trovata minacciata da queste persone armate. Io cammino col bastone per problemi alle anche. Questi hanno voluto che mi sdraiassi sul pavimento. Ho provato un dolore pazzesco alle articolazioni. Il tempo del colpo mi è sembrato non finire più”. “Io stavo accompagnando mia madre – racconta un uomo – quando ho sentito: ‘Fermi tutti, questa è una rapina’. Mi sono girato e ho visto due individui armati e travestiti. Ho avuto tanta paura”.
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