Dibattito annunciato, il 9 giugno, al festival “Repubblica delle Idee” in corso a Bologna. Titolo: “L’Italia che cambia”. Tema: “Il primo anno di governo di Giorgia Meloni, fra sovranismo e populismo”. Oratori, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, il direttore della Stampa Massimo Giannini, Concita De Gregorio, Lucia Annunziata, Agnese Pini.
Massimo Giannini, però, non si presenta.
Ci sarà senz’altro un motivo, ma la sedia vuota si può leggere come l’ultimo capitolo dell’alta tensione fra i due giornali della stessa proprietà, il gruppo Gedi di John Elkann, Repubblica e Stampa.
attori e comparse
Il Comitato di redazione della Stampa mercoledì 7 giugno ha protestato perché nessun rappresentante della testata torinese è stato invitato all’incontro con il Papa di Molinari, dell’amministratore delegato Scanavino e di Riccardo Luna, responsabile dell’hub Green & Blue. Il direttore Giannini non era stato neanche avvisato, hanno scritto i rappresentanti sindacali. Che hanno definito la situazione con parole così: nel gruppo ci sono attori principali e comparse, La Stampa subisce penalizzazioni e poco rispetto.
Molinari, dopo 24 ore, ha scritto al Cdr: “Cari amici e colleghi, rispondendo al vostro testo di ieri ritengo opportuno chiarire che la mia presenza lunedì mattina in Vaticano non è avvenuta in qualità di direttore responsabile di Repubblica, ma in qualità di direttore editoriale del Gruppo Gedi e quindi in rappresentanza di tutte le testate cartacee, digitali e radiofoniche del Gruppo, ovviamente compresa La Stampa. Per tale ragione, non è fondata l’interpretazione secondo cui la mancata presenza de La Stampa, al pari delle altre testate, possa considerarsi uno ‘sgarbo’ o una ‘mancanza di rispetto’ nei vostri confronti. Vi ricordo che anche nell’ottobre 2020, in occasione della presentazione del Content Hub ‘Green & Blue’, il presidente del Gruppo ed io siamo stati ricevuti da Papa Francesco in rappresentanza del Gruppo e di tutti i suoi giornalisti, analogamente a quanto accaduto lunedì scorso”.
ultimo segnale
Il Cdr ha replicato: “Caro direttore, grazie per la tua risposta. E’ però del tutto evidente – come peraltro il giornale e il sito di Repubblica riportano con immagini eloquenti – che in occasione della presentazione della rassegna di Green&Blue dedicata alla Giornata per l’Ambiente è stata presentata al Santo Padre anche l’edizione del giorno di Repubblica. Ci scrivi: ‘… la mia presenza lunedì mattina in Vaticano non è avvenuta in qualità di direttore responsabile di Repubblica, ma in qualità di direttore editoriale del Gruppo Gedi e quindi in rappresentanza di tutte le testate cartacee, digitali e radiofoniche del Gruppo’. Sulla prima pagina di Repubblica leggiamo invece: ‘Ieri mattina Papa Francesco ha ricevuto il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, i promotori del Green@Blue Festival…’. Il motivo che ci ha spinti a intervenire è che questo caso mediatico è soltanto l’ultimo, per noi preoccupante, segnale evidente di un ripetuto diverso atteggiamento nei confronti di testate che sono parte del medesimo gruppo editoriale. Un fatto emblematico, penalizzante per La Stampa, come altri trattamenti a cui abbiamo assistito e già più volte segnalato. Ribadiamo dunque il nostro rammarico, e quello di tutti i giornalisti de La Stampa, per la mancata considerazione nei confronti del nostro giornale, che, come scritto nel comunicato a cui hai risposto, non può essere considerato junior partner di nessuno”.
Professione Reporter
(nella foto, Repubblica delle Idee 2023, a Bologna)