La buona abitudine di citare da dove si prendono le notizie, poco praticata. Ultimo esempio: sabato 9 settembre molti quotidiani pubblicano con evidenza un’informazione particolare: Irina Osipova, russa con cittadinanza italiana, legata alla lega di Matteo Salvini che accompagnò in missione a Mosca e collegata a combattenti della brigata Wagner, è stata assunta in Senato, dove ha vinto un concorso. Una pagina, con richiamo in prima, sul Corriere della Sera. Una pagina, con richiamo in prima, sulla Stampa. Pezzo sul Messaggero. Pezzo su Libero, pezzo sulla Verità, sul Giorno, sul Resto del Carlino, su Identità, sul Mattino, su Nuova Ferrara e Tirreno. Nessuno cita la fonte della notizia, l’agenzia Adnkronos, diretta da Davide Desario. Autore dell’esclusiva, il giorno 8 settembre, è Francesco Saita. Messaggero Nuova Ferrara e Tirreno, peraltro, pubblicano il testo dell’agenzia integrale.
Anche la Repubblica richiama la notizia in prima; nel pezzo a pagina 13 cita, per la verità, Adnkronos, ma solo riguardo alla dichiarazione della senatrice Paola Binetti, che afferma come Osipova “si è conquistata il suo posto al Senato esclusivamente per le sue capacitò personali”. Michele Serra, nello stesso giornale, racconta la storia nella sua rubrica giornaliera “L’amaca”, cita Adnkronos solo per la frase di Osipova “non parlo con i giornalisti”. Infine, il Fatto quotidiano nel suo pezzo attribuisce la notizia a Repubblica.it.
Nelle riprese sui siti dell’8 settembre, giorno dell’uscita della notizia, le cose era andate un po’ meglio, con qualche citazione dell’agenzia.