(di francesco garibaldi)

Un difetto interventricolare e la trasposizione dei grossi vasi del cuore, alla nascita, nella Clinica “Villa Elena” di Cagliari. Una emiparesi alla zona destra del corpo, a poco meno di tre anni, come conseguenza di un ictus. Polmoniti e broncopolmoniti durante l’infanzia e un ricovero dopo l’altro all’Ospedale pediatrico “Gaslini” di Genova, sfiorando il proprio paese d’origine, Villacidro (Sardegna), veramente di rado. Il trapianto di cuore, alla maggiore età, a Roma.

La storia clinica di Francesco Curridori, oggi quarantenne cronista politico de Il Giornale.it, è da brividi. Ma nella sua autobiografia “Nato all’incontrario” (Koinè Nuove edizioni), la sua disabilità, la solitudine e la depressione, la fede e l’infatuamento per qualche ragazza, la passione precoce per la politica e l’amore per il Milan rappresentano tasselli diversi ma legati di un percorso di vita unico, sempre animato da un sogno professionale, poi realizzato: diventare giornalista. 

mattina e pomeriggio

“Cambia mestiere, il mercato è saturo”. “Non si può iniziare la professione partendo dal giornalismo politico che, tra l’altro, è un settore morto”. Solo un paio di esempi di frasi che l’autore si è sentito dire quando confidava di voler fare, “da grande”, il giornalista. L’obiettivo era, senz’altro, scoraggiarlo e indurlo a virare su altri mestieri. Ma Francesco è sempre stato sicuro della sua vocazione. Dalla laurea in Scienze della Comunicazione alla Lumsa (“molto più di un’università, come una terza casa”), Curridori si è cimentato con i primi stage, prima all’Ufficio stampa del Policlinico Gemelli con Nicola Cerbino, poi all’agenzia di stampa Il Velino sotto la direzione di Maurizio Marchesi. Qui, la mattina a fare il segretario di redazione, il pomeriggio a scrivere.

La chiamata di Luca Telese per diventare redattore ordinario del nuovo giornale Pubblico lo trasportava, nel 2012, in un’ambiente diverso dalla sua forma mentis (“era quanto di più lontano ci fosse dal mio modo di pensare e di intendere la politica”), seppur in una redazione di veri professionisti come, tra gli altri, Tommaso Labate, Stefania Podda, Fabio Luppino. Un’esperienza, però, troppo breve per Curridori che, dopo un periodo di cassa integrazione e di corsi di formazione, ampliò il ventaglio di collaborazioni con diversi siti tra cui: Formiche.net, Lettera43, Startmag, Giornalettismo, La Discussione.

ostacoli da superare

Poi l’approdo al Giornale.it, dove in otto anni si è occupato di sport, gossip, esteri, cronaca locale, ma soprattutto cronaca interna ed immigrazione. Coronando il sogno di lavorare dalla Camera dei Deputati.

“È soprattutto ai normali che questo libro parla perché distrugge i confini della normalità, mettendone in dubbio l’esistenza”, scrive il Senatore Antonio Guidi (Fratelli d’Italia, affetto da tetraplegia spastica), nella prefazione. “Nato all’incontrario” è un viaggio che Curridori compie nei propri ricordi, personali e professionali, senza peli sulla lingua né timidezza, ripercorrendo un sentiero pieno di ostacoli, alcuni all’apparenza insormontabili, ma che è riuscito a superare. Oltrepassando anche preconcetti sulla disabilità, da intendere, invece, per lui, come un valore aggiunto. 

“Un disabile, purtroppo, viene ancora visto solo come un malato -scrive- mentre la disabilità è soltanto un aspetto della mia esistenza e non è nemmeno il più rilevante. Sono anzitutto un giornalista che ha la peculiarità di essere disabile. Molti sgranano gli occhi quando racconto quel che mi è successo e ritengono che il trapianto sia stato l’evento più importante della mia vita. Io, invece, credo di non aver fatto nulla di eccezionale, a parte cercare di non arrendermi”.

1 commento

  1. Leggerò presto questo libro. Amo le persone forti e di valore che lottano e vincono i problemi che la vita talvolta presenta. Non posso accettare che debbano lottare anche contro le insensibilità che purtroppo spesso si trovano a dover sopportare. Complimenti!!

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