Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha sospeso il fermo amministrativo alla società che edita l’Agenzia Dire. Ora potrà riprendere l’erogazione dei contributi statali 2023 e Dire potrà essere iscritta nel nuovo elenco delle Agenzie di rilevanza nazionale.
Il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria Alberto Barachini però contestualmente invita la proprietà della Dire a ritirare la sospensione dei 17 giornalisti e gli undici licenziamenti e a pagare regolarmente gli stipendi. “Come spiegato durante numerose interlocuzioni con l’editore e negli incontri avvenuti nella sede del Dipartimento con il Comitato di redazione della Dire, con la Federazione Nazionale della Stampa, con l’Associazione Stampa Romana, con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, la nostra decisione di sospendere i contributi e l’iscrizione- sottolinea il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria Alberto Barachini -era un atto dovuto, confermato da un parere dell’Avvocatura Generale dello Stato. Durante tutto il periodo delle festività natalizie gli uffici hanno lavorato con l’intento di proteggere i livelli occupazionali e scongiurare una drammatica crisi aziendale”.
I giornalisti della Dire hanno proclamato uno sciopero per giovedì 25 e venerdì 26 gennaio perché l’Azienda non intende saldare le spettanze dovute. A questo si aggiunge che nulla ancora è stato versato agli 11 colleghi licenziati il 28 dicembre, dal tfr al mancato preavviso.
La Fnsi ha espresso solidarietà: “L’editore onori i debiti, paghi gli stipendi, ritiri i licenziamenti e le sospensioni e finalmente si sieda a un tavolo di confronto con i sindacati per trovare soluzioni a questa crisi e soprattutto per dare risposte concrete ai lavoratori”.
“Dopo 34 lunghi e drammatici giorni il Ministero dell’Istruzione ha sospeso il fermo amministrativo alla società che edita l’Agenzia Dire, allineandosi alla decisione che il Tribunale di Bari aveva assunto sin dallo scorso 21 dicembre 2023”. E’ la dichiarazione di Stefano Valore, editore dell’agenzia Dire, che prosegue: “Il provvedimento del Tribunale di Bari era stato notificato al Ministero dell’Istruzione già il 27 dicembre scorso, ben due giorni prima della sospensione della procedura negoziale disposta dal Dipartimento dell’Editoria di Palazzo Chigi con il conseguente blocco dei pagamenti. Per 34 giorni sono stati gettati nell’angoscia 120 dipendenti e le loro famiglie, non più sicure di poter mantenere il loro posto di lavoro. Spero che in tempi rapidi e senza ulteriori ritardi il Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi riassegni il posto che spetta alla Dire, in modo tale da procedere alla revoca delle sospensioni dei 17 giornalisti”.