Il Sole 24 Ore ha perso l’opposizione contro la giornalista Lara Ricci, vice-caposervizio, da anni al supplemento culturale Domenica. Il 24 luglio 2023 Ricci aveva ottenuto in via d’urgenza un decreto per demansionamento al rientro dalla maternità. 

Lara Ricci, prima della gravidanza, gestiva le pagine di letteratura, compresi i 60 collaboratori esterni e aveva una rubrica settimanale. Tornata in redazione dopo la maternità obbligatoria, il 10 maggio 2021, in nome di una nuova organizzazione del lavoro è stata destinata a “passare gli articoli”  (lettura ed eventuale correzione dei pezzi) ed esclusa dalle email interne.

La giudice Maria Beatrice Gigli del Tribunale di Milano nel rigettare l’opposizione del Sole 24 Ore, confermando il decreto del 24 luglio scorso che condannava il giornale per discriminazione, obbliga, per la seconda volta, a pubblicare un estratto della sentenza , che sarà depositata tra un mese.

L’amministratrice delegata del Sole, Mirja Cartia d’Asero, a luglio aveva definito “lunare” il decreto promettendo di sovvertirlo. Il gruppo, nonostante la condanna, a dicembre si è visto rinnovare la certificazione della Parità di Genere ai sensi della UNI/PdR 125:2022, rilasciata da Bureau Veritas Italia. Un riconoscimento importante che, oltre agli esoneri contributivi che consentono un guadagno economico diretto, accresce la reputazione dell’azienda rendendola più attraente sul mercato del lavoro. 

Dopo la nascita di un figlio quasi 1 donna su 5 (18%) tra i 18 e i 49 anni non lavora più e solo il 43,6% permane nell’occupazione (il 29% nel Sud e Isole). Motivazione prevalente la conciliazione tra lavoro e cura (52%), seguita dal mancato rinnovo del contratto o licenziamento (29%) e da valutazioni di opportunità e convenienza economica (19%).

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