di STEFANO AVANZI
L’Alta Corte di Londra ha emesso la decisione tanto attesa sull’estradizione di Julian Assange agli Stati Uniti: la procedura è stata messa in pausa temporanea, aprendo nuovi interrogativi sul futuro dell’attivista australiano e sulle libertà di stampa.
L’accusa, per la quale Assange rischia fino a 170 anni di carcere, riguarda la pubblicazione di migliaia di documenti segreti su WikiLeaks. La Corte ha stabilito che l’estradizione può essere rivalutata il prossimo 20 maggio, dando agli Stati Uniti il compito di dimostrare il rispetto dei diritti fondamentali di Assange, inclusa la libertà di espressione e la non discriminazione.
Questa decisione ha portato un respiro di sollievo temporaneo ai sostenitori di Assange, radunati fuori dalle Royal Courts of Justice di Londra, ma la lotta legale continua. Stella Assange, moglie dell’attivista, ha espresso sconcerto per la situazione, evidenziando la necessità di una battaglia costante per la giustizia.
Il 2010 è stato un anno svolta per il giornalismo mondiale con l’emergere di Wikileaks, un sito fondato dal giornalista e attivista australiano Julian Assange. La piattaforma, concepita come un’organizzazione senza scopo di lucro, ha rivoluzionato il modo in cui le informazioni sensibili venivano diffuse al pubblico. Tra le pubblicazioni più note vi è un video che documentava un’operazione militare americana a Baghdad, mettendo in evidenza una possibile violazione dei diritti umani.
Tuttavia, insieme alla sua crescente notorietà, Assange si è trovato al centro di controversie legali. Nel 2010, gli Stati Uniti lo hanno accusato di spionaggio per la pubblicazione di documenti riservati, mentre in Svezia è stato accusato di violenza sessuale. Assange ha sempre negato le accuse, sostenendo che fossero politicamente motivate.
Dopo aver cercato rifugio nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra nel 2012, Assange è rimasto lì per sette anni, evitando l’estradizione in Svezia. La procura svedese ha archiviato l’indagine per stupro contro Assange, sottolineando la mancanza di prove concrete, nonostante la credibilità delle accuse. Nel 2019, l’Ecuador gli ha revocato l’asilo e Assange è stato arrestato dalla polizia britannica. Da allora è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, in attesa di un processo di estradizione negli Stati Uniti.
WikiLeaks, fondato nel 2006 da Assange, è diventata una potente piattaforma per la divulgazione di documenti sensibili.
WikiLeaks ha pubblicato una vasta gamma di documenti riservati, compresi i “War Logs” e i “Cablegate”, che hanno esposto presunti crimini di guerra e dispacci diplomatici americani.
Mision Verdad ha compilato una lista dei dieci dossier rivelati da Wikileaks nel corso degli anni, che hanno sconvolto i piani segreti di istituzioni come il Pentagono, la CIA e la Casa Bianca.
1. Archivi di Guantanamo: Nel 2007, Wikileaks ha pubblicato migliaia di documenti relativi al carcere di Guantanamo Bay, rivelando dettagli sulle torture inflitte ai prigionieri sospettati di terrorismo.
2. War Diaries: Nel 2010, Wikileaks ha diffuso quasi 400.000 resoconti riguardanti le guerre in Iraq e Afghanistan, esponendo abusi e violazioni dei diritti umani perpetrati dalle forze militari statunitensi.
3. Cablegate: Sempre nel 2010, sono stati pubblicati milioni di cable diplomatici, rivelando le pratiche di spionaggio della diplomazia statunitense e le opinioni dei leader mondiali su varie questioni.
4. Collateral Murder: Wikileaks ha pubblicato un video nel 2010 che mostra l’uccisione di civili da parte di elicotteri Apache americani a Baghdad nel 2007.
5. Documenti di Stratfor: Tra il 2012 e il 2013, sono stati rilasciati più di 5 milioni di e-mail dell’intelligence Stratfor, evidenziando operazioni segrete degli Stati Uniti e la rete di sorveglianza di massa.
6. TPP, TTIP, TISA: Dal 2013 al 2016, Wikileaks ha pubblicato documenti segreti sugli accordi commerciali internazionali, svelando i dettagli delle negoziazioni e le implicazioni per i diritti dei cittadini.
7. Rivelazioni su Corporazioni: Dai suoi inizi, Wikileaks ha esposto informazioni riservate su società multinazionali, inclusi scandali di fuoriuscite tossiche e connessioni tra aziende e politici.
8. Spionaggio Globale: Nel 2016, sono stati pubblicati documenti che evidenziano le operazioni di spionaggio della NSA, inclusi intercettazioni di leader mondiali e manipolazione delle comunicazioni diplomatiche.
9. Caduta di Hillary Clinton: Nel 2016, Wikileaks ha pubblicato e-mail del Comitato Nazionale Democratico, rivelando il sabotaggio della campagna di Bernie Sanders e scandali legati a Hillary Clinton.
10. Vault 7 della CIA: Nel 2017, sono stati rilasciati documenti che espongono le capacità di hacking della CIA e il suo arsenale di strumenti informatici.
Il caso di Julian Assange continua a dividere l’opinione pubblica su questioni cruciali riguardanti la libertà di stampa, la sicurezza nazionale e i limiti dell’attivismo giornalistico nell’era digitale.
Assange, braccato da oltre dieci anni e detenuto nel Regno Unito da cinque, affronta l’incerta prospettiva di estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di aver pubblicato documenti segreti che avrebbero messo in pericolo la sicurezza nazionale. Tuttavia, tra i documenti pubblicati da WikiLeaks, alcuni hanno rivelato crimini compiuti dall’esercito americano in Afghanistan e Iraq, svelando realtà che altrimenti sarebbero rimaste nascoste al pubblico.
Questa dicotomia tra il ruolo del giornalista nel diffondere informazioni di interesse pubblico e la necessità di mantenere la sicurezza nazionale pone domande complesse sulle responsabilità etiche e legali.
(nella foto, Stella Assange, moglie di Julian)