“Parola agli uomini” è il titolo di copertina di marzo di Donne Chiesa Mondo, mensile dell’Osservatore Romano curato da Rita Pinci. Nel mese in cui cadono la festa della donna e quella di San Giuseppe, un numero tutto scritto da uomini che si esprimono sulla questione femminile nella Chiesa.

Prelati, sacerdoti, teologi, seminaristi, pastori, storici, economisti, scrittori, giornalisti parlano dell’importanza che “il secondo sesso” ha avuto nella loro vita, nella costruzione della fede, nel loro percorso religioso. E dicono la loro sul ruolo passato, presente e futuro della donna nella Chiesa.

Scrivono: il cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico a UlaanBaatar; il giornalista spagnolo José Beltrán, direttore di Vida Nueva; il pastore valdese Gabriele Bertini; il vaticanista di Radio Vaticana- Vatican News Fabio Colagrande; l’economista Luigino Bruni, docente ordinario di Economia Politica alla Lumsa di Roma, e Direttore Scientifico di Economy of Francesco; lo scrittore  Paolo Di Paolo; i teologi Massimo Faggioli, professore nel Dipartimento di teologia e scienze religiose alla Villanova University di Philadelphia e  Antonio Autiero, docente a Munster;  i seminaristi José Andrés Gonzalez, Miguel Herrera e Ignacio Uzcanga;  il sacerdote Sergio Massironi, teologo presso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; il direttore del Messaggero di Sant’Antonio Massimiliano Patassini; il direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda. Esprime il suo punto di vista in un’intervista Jean-Paul Vesco, arcivescovo metropolita di Algeri.
Un dibattito su “uno dei problemi cruciali per il futuro della Chiesa”, sottolinea Donne Chiesa Mondo. “La Chiesa – si legge nell’editoriale- è ritenuta una istituzione patriarcale, da molti anche misogina. Un luogo in cui le donne sono emarginate in funzioni di servizio, in cui spesso l’ambizione, da loro ampiamente proclamata, di una presenza diversa, più autorevole e influente, ha provocato non solo discussione (questo è ovvio) ma anche reazioni pesanti e dure da parte di molti uomini”.

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