Da Metro, quotidiano pioniere della free press nel mondo e in Italia, arriva un nuovo grido di allarme. Stipendi pagati in grave ritardo e parzialmente.

“Lo scorso gennaio -scrive il Comitato di redazione- al termine di una serrata trattativa, abbiamo siglato un accordo con ulteriori sacrifici a carico della redazione per mantenere in vita, a fronte di una congiuntura economico-editoriale molto difficile, questa storica testata freepress: dunque una drastica riduzione dell’organico (con prepensionamenti e dimissioni), oltre al prolungamento dei pesanti ammortizzatori sociali. Tre mesi dopo ci troviamo con l’azienda che paga gli stipendi in grave ritardo e solo parzialmente. Una situazione insostenibile, mentre si continua a navigare a vista, senza strategie a lungo termine, con stampa e distribuzione ridotte ai minimi termini, senza alcun investimento tecnologico e con una inconsistente presenza online. Una deriva pericolosa e inaccettabile che non può lasciarci in silenzio. Per questo le giornaliste e i giornalisti di Metro si batteranno con ogni mezzo per impedire l’agonia e lo snaturamento di quella preziosa autorevolezza informativa che hanno costruito in oltre vent’anni di serio e costante impegno quotidiano”.

Risposta dell’Editore: “Condividiamo la preoccupazione di tutti i giornalisti di fronte a una congiuntura negativa che, come si sottolinea, colpisce particolarmente il segmento editoriale. Tale situazione è stata ultimamente rimarcata anche nel comunicato Fieg del 12 aprile 2024, che denuncia nei primi mesi del 2024 un calo del fatturato pubblicitario sulla stampa del 13,7% e addirittura un crollo del 53,6%, per la pubblicità legale nei quotidiani. Per quanto ci riguarda, la situazione è tanto più preoccupante, poiché a fine dicembre 2023 la nostra storica Concessionaria Manzoni, del Gruppo Gedi, dopo un sodalizio ultradecennale, ci ha lasciato senza valide alternative di raccolta pubblicitaria. Il nostro storico quotidiano vive solo ed esclusivamente di pubblicità e non percepisce, come altre testate, contributi editoriali diretti e/o indiretti e sta affrontando tale situazione contingente a testa alta, senza mai rinunciare alla propria autorevolezza, competenza, dignità, autonomia e indipendenza. Apprezziamo lo spirito pugnace dei giornalisti e ribadiamo il fermo proposito dell’Editore a battersi per mantenere inalterati i valori costitutivi di Metro, nell’interesse anche del vasto pubblico dei lettori”.

 

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