Due giorni di corto circuito mediatico che coinvolge mezza città di Roma, le radio che parlano della Roma, la squadra della Roma, anche l’allenatore della Roma, Daniele De Rossi.

Tutto su un tifoso “malato terminale”, che mercoledì 17 aprile, attraverso Teleradiostereo e il conduttore Marione Corsi, chiede alla Roma di vincere l’Europa League nella finale a Dublino il 22 maggio, perché non potrà esserci: quel giorno è prenotato in Svizzera per il suicidio assistito. 

storia diversa

Poi, giovedì 18, l’Agenzia Adnkronos rivela che la storia è assai diversa. Il tifoso esiste, è un romanista sfegatato. Ma non è malato terminale, non ha in programma di andare in Svizzera per il suicidio assistito e non è chiaro perché abbia chiamato la radio, mettendosi a piangere mentre raccontava la sua storia struggente. 

“Ho già preso accordi con una clinica in Svizzera, che mi ha mandato le date”, ha detto in diretta a “Te la do io Tokyo”, programma radiofonico condotto da Marione tutti i giorni dalle 10 alle 14. “Gli svizzeri sono strani, è come se stessi organizzando una gita a una spa. Una delle date che mi hanno proposto è il 22 maggio. E nella mia testa è scattato qualcosa, mi sono detto ‘Ma io il 22 maggio ho qualcosa da fare’. Poi mi sono ricordato, è la finale di Dublino”.

conferenza stampa

La storia è rimbalzata su tutti social, scatenando tanta commozione. Al punto che De Rossi, appena riconfermato dalla società, ne ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match Roma-Milan per accedere alla semifinale di Europa League: “Daremo tutto per quel tifoso e per tutti gli altri. La questione ci ha toccato e la società sta cercando di rintracciarlo, a patto che lui lo voglia”. 

Edoardo però non si fa trovare, affida a Marione una nuova versione. Precisa di essere affetto da una malattia cronica, non terminale: “Viviamo in una società in cui se stai male devi piangere e piangerti addosso. Se agli altri appari come uno che ride, che scherza, allora non può essere vero che soffri. Se uno sbaglio l’ho fatto è che ho definito ‘terminale’ la mia malattia, anche se poi mi sono corretto, per fortuna. La mia non è una malattia terminale, ma comunque è cronica e incurabile. Ci convivo da anni e ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado…”. 

tormenti e leggerezza

Edoardo ha poi raccontato di aver chiamato in radio per trovare un po’ di leggerezza ed allontanare per qualche minuto i tormenti della malattia: “È un pensiero per me estremamente rilassante, per questo l’ho citato. Io tengo duro per i miei affetti, per mia moglie, ma con questa malattia cronica che mi distrugge la vita quotidiana, con il medico che mi ha sempre assistito e operato e mi ha detto che non c’è nulla da fare… ecco, viene da pensarci. La riservatezza è una dote essenziale. Quello che ho lo sanno i miei genitori, due dei miei amici più cari e mia moglie, che perfino l’anno scorso, quando ci siamo sposati, mi ha curato amorevolmente al bagno all’oscuro degli invitati, naturalmente ignari di tutto. Quella telefonata alla radio, che mai avrei pensato avrebbe suscitato tanto scalpore, l’ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma”.

Poi il lavoro di Adnkronos, diretta da Davide Desario. All’Agenzia risulta che Edoardo possiede dei cani (come ha raccontato alla radio), ha una moglie con la quale si è sposato neanche un anno fa, una donna erede di una ricca e famosissima famiglia. Ha una malattia cronica della pelle, non è malato terminale, non c’è nessun appuntamento in Svizzera.

(nella foto, Marione Corsi) 

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