(S.A.) Partecipazione del 75,5% dei giornalisti allo sciopero dei giornalisti Rai contro la gestione aziendale. Secondo il sindacato organizzatore, Usigrai, le adesioni hanno superato il 90% in alcuni settori chiave.

La protesta è stata ostacolata dall’Azienda, da alcuni Direttori e da Unirai, il nuovo sindacato nato in opposizione a Usigrai.

I direttori dei Tg1 e Tg2 hanno mandato in onda edizioni del telegiornale con servizi e collegamenti più lunghi del solito. Hanno concentrato i pochi giornalisti al lavoro in un’unica edizione, eliminando altre sezioni come la cronaca e l’economia. Questo per dimostrare il fallimento dello sciopero.

cinque lavoratori

Una delle mosse più controverse è stata la trasmissione di un’edizione straordinaria del telegiornale in seguito alla tragica notizia della morte di cinque lavoratori a Casteldaccia. Normalmente, la decisione di mandare in onda un’edizione straordinaria durante uno sciopero viene presa in accordo con i Comitati di Redazione; in questa occasione, il Direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci ha preso unilateralmente la decisione.

Unirai ha elogiato l’impegno dei giornalisti iscritti, come Elena Sorci e Carlotta Ricci, per aver garantito una copertura tempestiva della tragedia di Casteldaccia, nonostante lo sciopero indetto da Usigrai. Unirai ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e ha criticato coloro che, invece di mobilitarsi contro tragedie sul lavoro, si concentrano su “presunte censure e emergenze democratiche”.

caso puglia

Durante lo sciopero nazionale dei giornalisti Rai, il telegiornale Tgr Puglia è stato trasmesso regolarmente alle 14, nonostante la maggioranza dei giornalisti avesse aderito alla protesta. Il direttore Tgr e il caporedattore hanno deciso di mandare in onda il telegiornale, con la presenza di soli 5 giornalisti oltre al caporedattore, su un totale di 22. E’ stato impossibile coprire alcune importanti notizie locali, come l’aggressione al Direttore sportivo del Bari Calcio. Questa scelta è stata condannata dal coordinamento dei Cdr della Tgr.

Secondo Unirai il 6 maggio è stata una giornata storica per la Rai. Unirai ha criticato coloro che hanno cercato di ostacolare il lavoro dei colleghi, sottolineando che molti giornalisti non iscritti al loro sindacato hanno scelto di lavorare normalmente, dimostrando la diversità di opinioni all’interno della redazione. 

“Sacchi da riempire”

“Quello che è andato in onda – spiega al Sole 24 Ore Daniele Macheda, segretario generale Usigrai – è un prodotto che non può essere sostitutivo di un telegiornale. Mancavano notizie, temi, da parte di interi settori. Se questo è il concetto di informazione dico bravi: tg trattati come sacchi da riempire. Io spero che questa rappresenti un’occasione per creare dibattito nelle assemblee su quello che è successo. Se e quando l’Azienda dovesse stabilire che questi sono i prodotti che vuole, quindi non di qualità e quindi con meno giornalisti, sarà chiaro a chi andare a chiedere spiegazioni”.

“La libertà è anche di chi non vuole scioperare, ma è illegittimo che una minoranza si organizzi con cambi di turni e si metta a disposizione per tentare di far fallire uno sciopero”, ha detto il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, in conferenza stampa alla Stampa Estera. “Vorrei anche dire che se una minoranza riesce a mandare in onda un’edizione del tg dimostra solo che la maggioranza è in esubero. Se qualcuno in futuro proporrà esuberi in Rai saprà a chi citofonare. Non si sta facendo un danno alla sigla sindacale ma a tutta la redazione”. E comunque “non è una questione che riguarda solo i giornalisti. Occorre lottare per i diritti con una mobilitazione generale di mondi diversi che hanno a cuore la difesa dei valori costituzionali”.

(nella foto, Gian Marco Chiocci, Direttore del Tg1)

LASCIA UN COMMENTO