(S.A.) Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato legato alla diffusione di materiale classificato americano, in un accordo storico con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dalla CNN, i documenti depositati presso la Corte federale delineano un patteggiamento che permetterebbe ad Assange di evitare ulteriori detenzioni negli Stati Uniti e di tornare nella sua terra natale, l’Australia.

Il patteggiamento, che deve ancora essere approvato da un giudice federale, prevede che Assange riceva una condanna a 62 mesi di prigione, corrispondenti al periodo di oltre cinque anni trascorso dietro le sbarre in un carcere di massima sicurezza a Londra durante il suo lungo processo di estradizione. Questo riconoscimento del tempo già trascorso dietro le sbarre permette a Assange di essere rilasciato immediatamente.

Assange, 52 anni, ha lasciato la prigione di Belmarsh lunedì 24 giugno, secondo quanto riferito da WikiLeaks, che ha annunciato la sua libertà. Dopo essere stato rilasciato dalla giustizia britannica nel pomeriggio, Assange è stato visto all’aeroporto di Stansted a Londra, da dove ha preso un volo diretto in Australia.

Il fondatore di WikiLeaks è stato oggetto di un’accusa del 2019 che comprende 18 capi d’imputazione, con accuse di aver divulgato documenti top secret dell’esercito statunitense forniti da Chelsea Manning nel 2010 e nel 2011. Le autorità americane affermano che tali azioni di Assange hanno messo a rischio fonti riservate e informazioni cruciali sulla guerra in Iraq e sui detenuti di Guantanamo Bay.

L’accordo di patteggiamento segna una svolta significativa in una vicenda legale che ha attirato l’attenzione internazionale per anni. Julian Assange ha sempre sostenuto di agire nell’interesse pubblico, promuovendo la trasparenza e la responsabilità governativa attraverso la pubblicazione di documenti riservati.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il governo australiano hanno giocato un ruolo chiave nel facilitare questo accordo, con alcuni funzionari statunitensi che hanno insistito sulla necessità che Assange si dichiari colpevole per chiudere la vicenda giudiziaria.

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