Era entrato in carica il 1° maggio. Dopo un mese e tre giorni, il 3 giugno Alessandro Barbano è stato licenziato da Direttore del Messaggero. Probabilmente si tratta di un record. L’Editore Caltagirone aveva già esonerato Barbano dalla Direzione del Mattino di Napoli senza chiari motivi, nel 2018. Dopo sei anni, però. L’allontanamento di Barbano dal vertice del Messaggero è l’ennesimo “mistero” in casa Caltagirone.

Guido Boffo, attuale Vicedirettore è dal 4 giugno il nuovo Direttore, Barbara Jerkov, che fu Capo del servizio politico, attuale Capo redattore, sarà Vicedirettore. Massimo Martinelli, Direttore fino a un mese fa, ritorna come Direttore editoriale. Lo annuncia in una nota il Gruppo Caltagirone Editore. Boffo, torinese, è dal 2016 è al Messaggero. Prima della nomina di Barbano era stato indicato come possibile successore di Martinelli. “Termina oggi – conclude la nota – la direzione di Alessandro Barbano”. Neanche i “grazie” di prammatica. Né è previsto il tradizionale fondo di saluto.

voce rotta

La notizia è stata data ai responsabili dei servizi del giornale -con voce rotta- da Barbano stesso nella riunione per la prima pagina, che si tiene tutti giorni alle 19.

Ha detto che i motivi ufficiali, illustrati dalla Vice presidente della Caltagirone Editore e amministratore delegato del Messaggero, Azzurra Caltagirone, sono di aver preso dei collaboratori senza formalizzare gli incarichi con la Proprietà e di far parte di alcuni Consigli di amministrazione. In realtà -ha spiegato lui- i collaboratori erano stati scelti prima del suo arrivo e la sua partecipazione non è in alcuni Cda, ma in Comitati di indirizzo pro bono, come in quello del Teatro San Carlo di Napoli. Ha anche assicurato la redazione che “sarà mantenuta la continuità”.

tre culture

Nel fondo della stessa mattina del 3 giugno (“Meloni e la sfida di un’altra Europa”), Barbano ha scritto che “è l’ora di rimettere in connessione le culture su cui l’Europa si fonda: liberalismo, riformismo e moderatismo cristiano”. L’obiettivo, “archiviare finalmente il decennio populista”. Dopo aver scritto: “E’ giusto dire, come fa il Capo dello Stato, che con il voto dell’8 giugno consacriamo la sovranità europea, che non è alternativa a quella nazionale”.

Barbano fu sollevato dall’incarico di Direttore del Mattino senza alcuna motivazione ufficiale, senza che ci fosse alcuna previsione in tal senso. Sotto la Direzione di Virman Cusenza (2012-2020), fu sollevato dall’incarico di Vicedirettore Stefano Regolini: uscendo dalla sede di via del Tritone, gli fu consegnata la lettera di benservito. Nel giugno 2023 fu messo alla porta improvvisamente il Vicedirettore vicario del Messaggero Osvaldo De Paolini. Nel pieno del pomeriggio, come accaduto ora con Barbano. Caso minore, la cacciata “per giusta causa” da capo dello Sport del Messaggero di Massimo Caputi (ottobre 2020).

L’altro grande “mistero” legato alla famiglia fu il sequestro della moglie di Francesco Gaetano Caltagirone, Luisa Farinon, assieme al poliziotto Walter Scafati, da parte del filippino di servizio nella villa del costruttore, Leo Begasson (agosto 2000). Dopo una fuga da Roma a Portorose in Slovenia, Begasson rilasciò i due ostaggi e fu trovato morto in una stanza dell’Hotel Palace di Portorose, dove c’era anche la pistola 7,65 rubata in casa Caltagirone. Le inchieste -slovena e italiana- furono rapidamente chiuse: suicidio.

(nella foto, Guido Boffo)

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