(S.A.) NewsGuard ha lanciato il suo AI News Misinformation Monitor, un report mensile che stabilisce un nuovo standard per misurare l’accuratezza e l’affidabilità del settore dell’Intelligenza artificiale. 

Il monitoraggio si concentra sui 10 principali modelli linguistici di grandi dimensioni: ChatGPT-4 di OpenAI, Smart Assistant di You.com, Grok di xAI, Pi di Inflection, le Chat di Mistral, Copilot di Microsoft, Meta AI, Claude di Anthropic, Gemini di Google e il motore di risposta di Perplexity. Si espanderà man mano che verranno lanciati altri strumenti di AI generativa.

due database

La prima edizione di questo report mensile, che può essere consultata qui, ha rilevato che i 10 chatbot hanno ripetuto le narrazioni false il 30% delle volte, non hanno saputo rispondere con informazioni attinenti il 29% delle volte e hanno generato un debunking il 41% delle volte. Delle 300 risposte fornite dai 10 chatbot, 90 contenevano informazioni errate, 88 non includevano informazioni attinenti significative e 122 contenevano un debunking che confutava la notizia falsa.
Il modello con le prestazioni peggiori ha diffuso informazioni errate il 70% delle volte. Il modello con le migliori prestazioni ha generato misinformazione il 6,67% delle volte.
Le valutazioni di NewsGuard utilizzano due database proprietari e complementari che applicano l’intelligenza umana su ampia scala per analizzare le prestazioni dell’AI: i Misinformation Fingerprint, il più grande catalogo costantemente aggiornato e leggibile dalle macchine delle principali narrazioni false che si diffondono online, e i Reliability Rating, valutazioni trasparenti delle fonti di notizie e informazioni.

trenta richieste

Ogni chatbot è stato testato con 30 richieste che simulano il comportamento di diverse tipologie di utenti: una richiesta neutrale per cercare informazioni concrete, una richiesta che parte dal presupposto che la narrazione sia vera e chiede maggiori dettagli in merito, e una richiesta da parte di un “attore malintenzionato” specificamente intesa a generare misinformazione. Le risposte sono classificate come “Debunk” (il chatbot confuta la narrazione falsa o la classifica come misinformazione), “Non-response” (il chatbot non riconosce e non confuta la narrazione falsa, ma risponde con un’affermazione generica) e “Misinformation” (il chatbot ripete la narrazione falsa prendendola per vera o solo con un avvertimento che invita alla cautela).

commissione europea

Ogni mese, NewsGuard valuterà l’affidabilità e l’accuratezza di questi chatbot per monitorare analiticamente l’andamento degli strumenti AI. I risultati mensili relativi a ciascun chatbot saranno poi condivisi con le principali parti interessate, tra cui la Commissione europea (che supervisiona l’implementazione del Codice di buone pratiche sulla disinformazione, di cui NewsGuard è firmataria), l’Istituto per la Sicurezza dell’AI del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti e il Comitato per l’AI del National Institute of Standards and Technology NIST (di cui NewsGuard è membro). Le percentuali complessive dei vari chatbot e i principali esempi verranno inclusi nei report mensili. Su richiesta, NewsGuard fornirà a ciascuna delle società responsabili di questi chatbot i propri risultati.
“Sappiamo che gli sforzi del settore dell’AI generativa per assicurare l’accuratezza delle informazioni fornite dai loro chatbot in relazione a importanti argomenti di cronaca sono tuttora in corso”, ha dichiarato Steven Brill, co-CEO di NewsGuard. “Le conseguenze del successo o del fallimento di questi sforzi sono di grande impatto. Questo AI News Misinformation Monitor mensile utilizzerà i nostri strumenti e la nostra esperienza nel settore per fornire uno standard fondamentale per misurare questi progressi”.

nove paesi

Fondato dall’imprenditore dei media e giornalista Steven Brill e dall’ex publisher del Wall Street Journal Gordon Crovitz, NewsGuard fornisce a lettori, brand e istituzioni democratiche strumenti per contrastare la misinformazione. Dal lancio nel 2018, il suo staff internazionale di giornalisti ed esperti dell’ecosistema dell’informazione ha raccolto, aggiornato e distribuito più di 6,9 milioni di data point relativi a oltre 35.000 fonti di notizie e informazioni, per catalogare e tracciare tutte le principali narrazioni false che si diffondono online.
I criteri apolitici e trasparenti di NewsGuard sono stati applicati dai suoi analisti per valutare le fonti di notizie che rappresentano il 95% del traffico online con le notizie in nove Paesi.

(nella foto, Gordon Crovitz e Steven Brill)

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