I lettori possono crearsi gli articoli che rispondono al loro interesse del momento. Tramite l’Intelligenza artificiale.
Succede al Washington Post, come racconta HDblog. La prestigiosa testata, quella dello scandalo Watergate, di proprietà ora di Jeff Bezos (Amazon), ha deciso di introdurre un nuovo strumento per facilitare (per ora) la comprensione del cambiamento climatico e delle sue implicazioni: si tratta di un chatbot (software che simula una conversazione con un essere umano) chiamato Climate Answers.
servizio a pagamento
Integrato nella home page, nell’app e negli articoli del giornale, questo strumento sperimentale sfrutta l’ampio archivio di informazioni del Post per rispondere a domande su temi legati al clima, all’ambiente, all’energia sostenibile. Il chatbot utilizzerà i dati contenuti nel materiale giornalistico pubblicato dal Washington Post.
I lettori potranno porre al chatbot domande come questa: “Quali sono le conseguenze del cambiamento climatico in Italia?”, o “Quali sono le alternative alle energie fossili?”. Climate Answers elaborerà la richiesta e fornirà una risposta sintetica e informativa, basata sugli articoli del Washington Post dedicati a quelle materie. Il servizio è “paywalled” -a pagamento- al pari del sito della testata, ed è localizzato per adesso solamente in lingua inglese.
open AI, mistral e meta
Lo strumento si basa su un Large Language Model di OpenAI, ma la testata sta sperimentando anche modelli di Intelligenza artificiale di Mistral e Meta.
Se Climate Answers non dispone di una risposta certa alla domanda, comunicherà apertamente che, al momento, non è possibile fornire una risposta definitiva. In questo modo, il Washington Post “sottolinea il proprio impegno nella lotta alla disinformazione e nella promozione di un’informazione basata su dati concreti e analisi approfondite”.
Climate Answers è focalizzato sul tema del clima, ma il Washington Post non esclude la possibilità di espandere in futuro lo stesso sistema ad altri argomenti trattati dal giornale.
In questo modo il Washington Post intende “valorizzare il proprio patrimonio di informazioni giornalistiche e renderlo fruibile in modo accessibile e interattivo per un pubblico ampio”.
(nella foto, Jeff Bezos)