(S.A.) Nello Trocchia, giornalista del quotidiano Domani, e Sara Giudice, reporter di Piazza Pulita su La7, sono stati denunciati per violenza sessuale di gruppo aggravata dall’uso di sostanze stupefacenti. L’episodio risale al 29 gennaio 2023: un’altra giornalista ha dichiarato di essere stata aggredita dopo una serata in un pub di Trastevere per festeggiare il compleanno di Giudice. La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso, ma la vittima ha presentato opposizione e la questione sarà discussa in tribunale il prossimo 10 dicembre.

Secondo la denuncia, la vittima avrebbe bevuto da un bicchiere di whisky o rum, non ricordando chi glielo avesse passato. Da quel momento, i suoi ricordi si sarebbero fatti confusi. Giudice, Trocchia e la giovane hanno poi condiviso un taxi per tornare a casa della coppia, ed è durante il tragitto che sarebbero iniziate le molestie sessuali.

risultato negativo

Secondo la versione della vittima, Trocchia e Giudice avrebbero cercato poi di convincerla a salire a casa loro. La donna è riuscita a sottrarsi alla situazione, rifugiandosi nello stesso taxi, che l’ha riportata a casa. Confidandosi con il suo compagno, la giovane ha deciso di farsi analizzare le urine il giorno successivo, riscontrando tracce di Ghb, la cosiddetta droga dello stupro.

L’esame del campione, successivamente disposte dalla Procura di Roma, ha avuto invece un risultato negativo.

Durante gli interrogatori, Trocchia ha confermato le effusioni avvenute nel taxi, sostenendo che la ragazza avesse inizialmente accettato, poi cambiando idea prima di salire in casa. Giudice, invece, ha affermato che sarebbe stata la stessa vittima a prendere l’iniziativa.

descrizione della scena

La pm Barbara Trotta ha convocato alcuni testimoni, tra cui il tassista e un partecipante alla festa, ma nessuno ha confermato che la vittima fosse incosciente. Entrambi hanno descritto la scena come spontanea e consensuale. Queste testimonianze hanno portato i magistrati Trotta e Michele Prestipino, nel 2023, a chiedere l’archiviazione delle accuse contro Nello Trocchia e Sara Giudice. 

Nell’istanza di opposizione all’archiviazione depositata dal legale della donna che ha denunciato per violenza sessuale due giornalisti, c’è la richiesta di sentire la parte offesa. L’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri lamenta il fatto che alla luce della normativa sul “codice rosso”, la presunta vittima sarebbe dovuta essere sentita entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato mentre non è stata ascoltata durante tutta la fase delle indagini preliminari, ad eccezione di alcuni particolari forniti per la consulenza tecnica.

Nell’opposizione all’archiviazione il legale della giornalista chiede al giudice di ordinare al pm di formulare l’imputazione nei confronti dei due accusati. In subordine, nell’atto si chiede di nominare nuovi consulenti tecnici per compiere le analisi sul campione di urine prelevato alla denunciante e di sentire la persona offesa e alcuni testimoni che erano presenti alla serata in un pub a Trastevere. La parola ora passerà al gup di Roma che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione formulata dalla procura.

“dolorosa vicenda”

Gli avvocati di Trocchia, Grazia Volo e Virginia Ripa di Meana, hanno replicato alla ricostruzione pubblicata in prima pagina su La Verità, sotto il titolo: “Stupro di gruppo, bufera a La7 e Domani”. Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro sottolinea come Trocchia abbia firmato “decine di articoli e inchieste sul centrodestra e sull’attuale governo”. I legali dei due giornalisti accusati affermano che l’articolo si riferisce a “una dolorosa vicenda privata” per la quale “la procura della Repubblica di Roma, dopo approfondite indagini durate diversi mesi, ha deciso di non esercitare l’azione penale e per questo ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Trocchia e Giudice”. ‘La ricostruzione odiosa e falsa dei fatti compiuta da La Veritá e ripresa da altri media nazionali – prosegue la nota dei legali – contrasta totalmente con le risultanze investigative che dimostrano la totale infondatezza della denuncia e della versione della denunciante. Gli articoli sono stati scritti nel disprezzo delle regole deontologiche che impongono la verifica delle notizie. Per conseguenza gli articoli contengono informazioni volutamente false. Per queste ragioni tuteleremo la reputazione dei nostri assistiti in ogni opportuna sede giudiziaria sia nei confronti della stampa che della denunciante, nei confronti della quale si profila il reato di calunnia”. 

“TRITACARNE MEDIATICO”

 ”Rispettiamo la ‘dolorosa vicenda privata’ che ha coinvolto i giornalisti di La7 e de il Domani, Sara  Giudice e Nello Trocchia, e auspichiamo che la stessa sensibilità che i giornalisti pretendono per se stessi valga – in futuro – anche per altri cittadini che invece sono finiti nel tritacarne mediatico senza alcun riguardo, in sfregio alla riservatezza delle indagini e alle volte addirittura per faccende ignorate dalla magistratura, ma utilizzate come clava per colpire i rivali politici. Auspichiamo che venga fatta piena luce sulla vicenda, anche perché, di fronte a denunce così gravi – tra violenza sessuale e droga – è necessario il massimo scrupolo”. Così la deputata della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone: “La Lega valuterà eventuali azioni parlamentari per favorire la piena chiarezza sulla vicenda, ricordando che proprio la Lega ha fortemente voluto il Codice Rosso per tutelare le donne. Non va dimenticato che la ragazza che ha presentato la denuncia merita rispetto e solidarietà, visto che a fare i conti con una situazione dolorosa è soprattutto lei. Non vorremmo che diventasse ‘meno vittima’ di altre solo perché ha osato denunciare due giornalisti di sinistra”.      

LASCIA UN COMMENTO